Lamezia, laboratorio di argilla per la seconda tappa del “Festival delle erranze e della filoxenia”

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Lamezia Terme - All’interno della cornice del “Festival delle erranze e della filoxenia” giunto alla seconda tappa di Lamezia Terme, si è svolto il laboratorio di argilla organizzato dal “Progetto Gedeone”, progetto prevalentemente impegnato nel superamento dello stigma sulla salute mentale nella nostra società.

La seconda tappa del Festival delle Erranze e della Filoxenia ha permesso di viaggiare tra le bellezze di Lamezia, a ridosso dell’antico fiume Ocinaro, attuale torrente Bagni, dove le tracce storiche riportano ai primi insediamenti della Città. “Dario Leone archeologo - ha raccontato lo storico Villella - ha trovato nei pressi di Caronte una statuina a forma di donna con il ventre pronunciato, simbolo di fertilità. Leone era convinto che Caronte fosse l’Ara della Divinità ‘Madre Terra’ e la presenza di acque calde ne era la testimonianza. Di sicuro sappiamo che i popoli dal fiume Corace si spostavano fino alle nostre Terme”.

Si è poi assistito al racconto dei Cataldi alle Terme, famiglia che ha gestito da sempre lo stabilimento oggi ammodernato e dotato di un Museo visitato dagli “Erranti”. Nel laboratorio di creta il maestro Fernando Cimorelli ha voluto dedicare al luogo la sua opera. E molti hanno potuto sperimentare, a fare maschere.

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