Lamezia, Luciano Violante parla ai ragazzi del liceo Classico e Scientifico nell'incontro di #Trameascuola

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Lamezia Terme - “La democrazia si regge non solo sulle istituzioni ma anche sui cittadini. Essere un cittadino democratico non è lo stesso che essere un cittadino qualsiasi. La democrazia vive nelle nostre coscienze…” Così esordisce Luciano Violante politico, ex magistrato e accademico italiano nel dibattito “virtuale” gestito dall’associazione lametina Trame nella giornata di venerdì 15 maggio, trasmesso in diretta sui canali youtube e facebook. Si è rivolto ai ragazzi e ha interagito con loro. A porgergli le domande, in seguito ad un’attenta lettura del suo ultimo libro  “Colpire per primi”, sono stati gli alunni del liceo classico Francesco Fiorentino e del liceo scientifico Galileo Galilei coadiuvati dai loro insegnanti, coloro che Violante definisce come “Il polmone della libertà”. È proprio da un confronto con i ragazzi d’altronde che è nata nell’autore l’idea di scrivere il suo libro. “Occorre persuadere, non imporre”. Violante persuade alla lotta contro la mafia.

“L’uno da solo è insignificante, ma in base alla quantità di zeri che gli vanno dietro diventa 100, 1000” (Trilussa). Si è forti non se si è soli, si è forti se si sta in una comunità. Lottare contro la mafia non è giocare a guardie e ladri, non è attuare la strategia del secondo colpo, aspettare che colpisca per colpire a nostra volta, “a fisarmonica”, non è necessariamente sperare che siano degli eroi ad estirpare le erbacce di un terreno incolto. È essere consapevoli di cosa sia la legalità, la democrazia, è sentirsi chiamati in causa a non indossare l’abito della sudditanza (“si combatte se non si vuole vivere da servi”) ma ad assumersi la propria responsabilità, in quanto singoli individui di una comunità, a partecipare attivamente e significativamente alla vita pubblica. Quella contro la mafia “finisce per apparire come una guerra privata, mentre in realtà è una guerra pubblica” (Ciccio Montalto). La scuola serve a questo, ad irrobustire i ragazzi, a non farli cadere nelle trappole del mondo, a criticare la violenza, la corruzione, quegli atteggiamenti che fanno prevalere gli strumenti dell’illegalità e a riconoscere i propri doveri, che sono i cordami della comunità. Insomma Violante incita a non allontanarsi dal fuoco per paura di bruciarsi, ma ad avere il coraggio di spegnerlo. Il fine dell’incontro è stato quello di sensibilizzare i ragazzi alla realtà che li circonda senza rimanere impassibili. Impastato, Falcone, Borsellino non sono morti invano! Sono morti lasciando un messaggio: l’Italia non è “Cosa Nostra”, l’Italia è “Casa Nostra”.

"Un ringraziamento speciale - si legge in una nota - all’Associazione Trame da parte dei docenti referenti professoressa Olga Sirianni del Liceo Classico e professoressa Miriam Rocca del Liceo Scientifico e da parte degli alunni per aver saputo attuare, nonostante l’emergenza sanitaria in corso, una iniziativa lodevole e che continua a sensibilizzare le coscienze nella comune lotta alla mafia". 

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