Lamezia, medico Fabiano volontario per emergenza Coronavirus ad Ancona, la lettera del figlio: "No eroi ma persone con anima e cuore"

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Lamezia Terme - Emerge ancora il gran cuore e l’affetto verso il prossimo dei professionisti come i medici e il personale sanitario che “con anima e cuore si prodigano a dare ausilio a chi ne ha bisogno”. Infatti, l’8 aprile è stato un giorno particolare per la famiglia Fabiano con un padre da quasi 40 anni medico che, dall’ospedale Giovanni Paolo II dove svolge il suo lavoro, ha preso la decisione di mettersi a disposizione della protezione civile per quanto riguarda l’emergenza sanitaria del Covid-19. Si tratta dell’urologo lametino Pietro Fabiano che farà parte, sotto sua richiesta, dei volontari per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Di dovere, al professionista è stato fatto il tampone risultato negativo, e arrivato ieri a Roma gli è assegnata come destinazione la città di Ancona nelle Marche.

Il dottor Fabiano, prima di partire ha voluto rivolgere anche un saluto ai suoi colleghi e, in particolare, a tutto il personale del reparto di urologia dell'ospedale di Lamezia Terme. L’intera famiglia: Cecilia Crucitti, Antonio Fabiano, Pierpaolo Fabiano è stata passionatamente ‘catturata’ da un misto di orgoglio ed emozioni per la scelta dello specialista lametino come si denota dalla toccante riflessione scritta da Antonio, il figlio di Pietro.

Questo, scrive Antonio "è un giorno strano, particolare, diverso un giorno con un mix di emozioni forti. Mio padre, Medico da quasi 40 anni, ha deciso di mettersi a disposizione della protezione civile per quanto concerne l’emergenza covid-19. Arriverà a Roma, dove saranno effettuati i controlli di rito e gli verrà assegnata una destinazione. All’inizio ho titubato molto ed ho provato ad impedire tutto ciò, ma poi lui, con la sua dolcezza mi ha ricordato il suo primo insegnamento, dicendomi: ‘Tony, in tutto questo tempo ho fatto di tutto per trasmetterti un valore importante, ovvero l’aiutare gli altri senza pretendere nessun tornaconto. Sono entusiasta perché so e noto, quotidianamente, che lo hai imparato bene’. Allora, seppur con delle difficoltà, ho messo da parte i miei timori, facendo prevalere la gioia di avere un padre così magnifico. Le mie parole -chiarisce ancora il figlio - non mirano a mettere in risalto una campagna propagandistica, poiché, soprattutto in questo periodo, non vi sono eroi, bensì persone con anima e cuore che si prodigano a dare ausilio a chi ne ha molto bisogno. Il mio ragionamento - conclude - è, solo e semplicemente, quello di un figlio orgoglioso e fiero del proprio padre. Tale scatto, con questo abbraccio rappresenta il bene e l’amore che mi lega nei confronti di mio papà e lo stesso vale per mio fratello. In bocca al lupo”.

Francesco Ielà

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