Lamezia, N.a.i.p. "torna a casa" e chiude Trame.11: "Io eterno ragazzo del Sud"

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Lamezia Terme - Con “Attenti al loop”, N.A.I.P. chiude questa edizione di Trame, festival dei libri sulle mafie.

In un talk con Vanessa Ricciardi (Domani) il cantautore lametino acronimo di “Nessun artista in particolare” si è raccontato al pubblico della sua Lamezia in piazzetta San Domenico. Michelangelo Mercuri ha parlato del suo progetto musicale di cantautorato elettronico alternativo. Dall’importanza di preservare la memoria all’evoluzione della sua carriera passando per la sua amicizia con Brunori Sas e arrivando al suo sogno nel cassetto, Naip si mette a nudo.

Naip, lametino di nascita ma bolognese di adozione, ha conquistato la grande attenzione del pubblico nazionale grazie al successo del talent musicale X Factor 2020. Nel corso del dialogo con la Ricciardi racconta di come Bologna gli serva per essere produttivo a Milano e Milano gli serva per vedere i frutti che dà vivere nel suo giardino a Bologna ma resta sempre un ragazzo del sud, definizione  che è “immortale. È una questione di attitudine – spiega - Attitudine di una persona che vive cresce ed è abituato al modo di essere meridionale. La riconosci sempre indipendentemente se sia del 2022 o 3022”. Si ritorna più volte a parlare del profondo significato della memoria, particolarmente in quest’anno. Naip paragona il perdere memoria, amore e innamoramento a un lutto. Ritorna spesso sul tema spiegando come quella della memoria sia “una lotta e nonostante sembra sia una sconfitta c'è sempre una nicchia vincente che permette ai semi di germogliare in futuro. Ne bastano pochi per far germogliare. Bisogna tenere duro e continuare a puntare dritto”. Il pensiero va poi a Falcone e Borsellino figure da lui considerate come “padri, figure iconiche che possono essere paragonate a bussole. Quando vedo il sorriso di Falcone, i video di Borsellino ho una sorte di familiarità, una cosa che fa parte di me. Rappresenta la mia sconfitta, la mia lotta, la mia resistenza. Influenzano, come lo sguardo, nei confronti di qualsiasi cosa”, spiega rispondendo alla domanda se ciò che è successo 30 anni fa ha lo influenzato nel modo di porgersi alla realtà. “Siamo bravi nel breve, rappresentiamo il pericolo che avanza. La Commemorazione è vittima di questa regola, essere bravi nel giorno del ricordo. Essere bravi nella distanza è difficile. Siamo affamati di essere riconosciuti bravi perché siamo nell’era del linguaggio social. È imperante cercare di capire per orientarsi”.

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Il ricordo va poi agli inizi della sua carriera, a quando faceva il cameriere, il dj, alla nascita del gruppo “Dissidio”. 10 anni di gavetta per arrivare poi a X Factor e avere, così, l’opportunità di diventare quello che voleva. “Alla fine se uno lavora e crede ciecamente ad una cosa ci arriva”. Racconta così la sua esperienza a X Factor e la gioia di essere arrivato in finale, il suo rapporto con Mika, il lavoro che c’è dietro i suoi brani, di come si occupa, non solo dello scrivere un brano, ma di tutto ciò che sta dietro la sua produzione. Il discorso si sposta sui talent odierni ed espone la preoccupazione verso i giovani che “devono essere protetti, stare attenti perché. È una roba che oggi ti esalta e domani c'è il conto. Bisogna essere bravi a esser ladri in un museo. In queste situazioni bisogna saper prendere quello che c'è da prendere e tornare a casa, tornare al discorso che stavi facendo prima. È come una gita. Là fuori bisogna stare attenti sempre. È importante avere un ottimo manager famiglia e amici”. E a proposito di buoni amici il suo pensiero va a Brunori a cui lancia una ‘sfida’ definendolo ironicamente “il peggior artista che c'è al sud”. Un’amicizia nata nel 2010 e fortificata nel corso degli anni. “Qui al sud ci si vuol bene in una maniera molto calorosa, non è che uno si dimentica. Non si è intercambiabili. La sua genuinità permette che il rapporto vada avanti. È bello trovare un amico sincero, che se una cosa fa cacare te lo dice” riassume con queste il rapporto che si è creato con Brunori, ricordando che la prima volta che lo ha incontrato era in compagnia di Mario Vitale.

Sul finale si apre uno spiraglio alla possibilità di partecipare a Sanremo nei prossimi anni. “Il mio anno potrebbe essere ogni anno. Non snobbo nulla però scelgo con attenzione. Il pensiero c'è sempre”. In conclusione, accenna ai progetti artistici futuri, senza scendere nei particolari. In cantiere ci sono alcune canzoni e qualche collaborazione. “Il mio sogno – svela - è pubblicare una raccolta di poesie”. Naip, che scrive poesie da quando aveva 14 anni, ironizza sulla questione dicendo che sarebbe meglio uscissero “Postume perché dopo la morte hanno più successo”. Ed ecco che armato di chitarra prende possesso del palco e nell’attesa di poter suonare inizia a lasciarsi andare ad un po’ di sentimentalismo. “Sono a Lamezia a suonare pubblicamente dopo il talent, quindi sono abbastanza contento di questo. Dal talent in poi trovare un nuovo posto che chiami ‘casa’ non è facile, tornando qui mi suona un po' meglio”. Parte donando al pubblico una versione inedita chitarra e voce di “Attenti Al Loop”. A seguire “Oh oh oh” con il quale trascina gli spettatori che fanno da coro per tutta la durata della canzone. Sta per andare via, quando si fa convincere a concedere un’altra canzone. Tocca così ad una canzone non sua, ma che gli capita di risuonare nella stanza. Una coinvolgente versione acustica di "Amami ancora, celebre brano di Gianna Nannini. Naip l’11 giugno sarà a Maida al Color Fest.

Chiude così l’undicesima edizione di Trame. Un'edizione ricca di eventi svolti in città con vari ospiti del panorama regionale e nazionale come il procuratore Nicola Gratteri, l'ex presidente del Senato Pietro Grasso e lo scrittore Roberto Saviano, solo per citarne alcuni.

M.P.

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