Lamezia, padre Martinelli: “Serve maggiore attenzione per degrado Sant’Eufemia”

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Lamezia Terme - Padre Giuseppe Martinelli, parroco della parrocchia San Giovanni Battista di Sant’Eufemia si fa portavoce dei sentimenti che albergano nei vari cittadini del quartiere di Sant’Eufemia. Padre Martinelli constata “con molto rammarico che dopo il commissariamento del Comune di Lamezia Terme la città versa in una profonda crisi gestionale del bene comune. In particolare il quartiere di Sant’Eufemia da porta della città lo si potrebbe definire immagine del degrado. Quartiere che negli ultimi anni fatica a ritornare nella sua normalità, erba incolta, illuminazione di alcune vie interrotte, cumuli di spazzatura, prostituzione di giovani ragazze, alberi talmente appesantiti che iniziano a cedere e dulcis in fundo anche la delegazione è quasi chiusa. L’elenco delle cose che non funzionano potrebbe continuare, ma non dobbiamo cedere alla tentazione della lamentazione sterile e non costruttiva, ma questa vuole essere una vera denuncia che parte dal basso, da quella parte di popolo che vive ogni giorno la città ed attende risposte semplici e concrete ai loro bisogni. Richieste che sono state in diverse occasioni presentate agli uffici competenti ma non sempre ascoltate ed attuate. Una denuncia che non nasce da interessi personali ed egoistici, ma che nasce dall’osservazione della realtà, soprattutto dall’abbandono lento e silenzioso, ma visibile, del bene comune. In tutta questa precarietà nessuno si chiede come tutelare la vita quotidiana degli abitanti, come rendere vivibile il nostro quartiere, come aiutare i cittadini ad essere corresponsabili della propria casa comune”.

"Tra la gente c’è solo sfiducia e sconforto - aggiunge il parroco - si fatica nel credere alle tante promesse che soprattutto in questo periodo affollano la nostra città. Non abbondiamo la sorte di questa città nel vortice delle promesse, ma iniziamo ad essere noi generatori di idee concrete capaci di riportare questo quartiere alla sua bellezza e vivibilità. Ci auguriamo che le Istituzioni attenzionino maggiormente le richieste ‘normali e giuste’ dei cittadini per infondere in essi fiducia e amore nei confronti dello Stato e dei suoi rappresentati”.

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