Lamezia, Polo Tecnologico ‘Rambaldi’ tra semifinalisti a concorso nazionale “Mad for Science”

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Lamezia Terme - Il Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi” di Lamezia Terme è tra le 50 scuole semifinaliste del concorso nazionale “Mad for Science”, indetto dalla Fondazione Diasorin, rivolto agli istituti superiori con l’obiettivo di far elaborare agli studenti progetti che mettano in luce la stretta connessione tra  la ricerca scientifico-tecnologica e la promozione della salute e del benessere della comunità.

Giunto alla sesta edizione, il concorso per la valorizzazione delle eccellenze quest’anno si è aperto agli istituti tecnici dotati di biolaboratorio, opzione che ha consentito al Polo “Rambaldi” di poter partecipare; nelle precedenti edizioni, il concorso era rivolto solo ai licei scientifici e ai licei classici con indirizzo biomedico. Tema dell’edizione del concorso di quest’anno, “One Health”, la salute dell’uomo e della comunità come obiettivo perseguibile solo attraverso un approccio olistico, che passi dal rispetto dell’ambiente, degli animali, delle biodiversità: gli studenti diventano protagonisti di un uso nuovo delle biotecnologie, al servizio della salute dell’uomo e della tutela dell’ambiente. Tra le 120 scuole partecipanti, il Polo “Rambaldi”, unico istituto superiore calabrese a partecipare all’edizione di quest’anno, rientra tra le 50 scuole semifinaliste grazie a un progetto altamente innovativo, elaborato da un team interdisciplinare formato dagli studenti Valentina Michienzi, Riccardo Vescio, Carmelo Buemi, Costantino Bruno e Vincenzo Pio Bruno, coordinati dalla docente team leader Annamaria Carpino, selezionati attraverso un bando interno nell’ottica di valorizzare le eccellenze dei diversi indirizzi del Polo. Lo studio del team del “Rambaldi” si è concentrato sull’antibiotico-resistenza ai ceppi batterici che colonizzano l’ambiente fluviale della piana di Lamezia Terme. Il concorso, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione come iniziativa di valorizzazione delle eccellenze delle scuole secondarie di secondo grado, prevede per la scuola vincitrice un primo premio di 75mila euro per l’implementazione del proprio biolaboratorio; un secondo premio di 37mila 500 euro con le stesse finalità; un premio speciale “Comunicazione” di 15mila euro;   un premio per gli ultimi otto finalisti di 10mila euro  per l’acquisto di piccola strumentazione e materiale da laboratorio.

Soddisfazione è stata espressa dalla dirigente Roberta Ferrari “per questo primo risultato ottenuto dal nostro istituto, che si colloca tra le 50 scuole italiane semifinaliste, grazie all’impegno e alla passione del nostro gruppo di studenti e dei docenti che li hanno seguiti e supportati. In questi mesi, l’emergenza sanitaria ci ha fatto toccare con mano ogni giorno quanto la ricerca scientifica e tecnologica sia indispensabile per salvaguardare la salute delle nostre comunità e prepararci sin da ora a eventuali future situazioni di emergenza. La possibilità di avere nella nostra scuola un biolaboratorio, fiore all’occhiello dell’offerta formativa del nostro istituto, è un’opportunità unica per i nostri studenti che si preparano ad affrontare le future sfide nel mondo della formazione e del lavoro”.

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