Lamezia: Presentato progetto di porto turistico alternativo a quello dell'Ex Sir

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Lamezia Terme, 2 dicembre – E’ stato presentato questa mattina, presso teatro Umberto, il progetto sulla realizzazione del porto turistico di Lamezia Terme. Questo Progetto di porto turistico, come ci spiega il Presidente del comitato Salvatore Cittadino, è alternativo a quello presentato in estate per la zona industriale lametina (area ex Sir) e del quale si potevano presentare osservazioni in Comune fino alle ore 13 dello scorso 12 settembre. Per Cittadino si tratta di “uno sbocco a mare che deve passare attraverso delle barriere di vincoli ambientali tipo area S.I.C., sito di interesse comunitario, ma che sarà realizzato, come prevede il progetto presentato oggi, nella zona che va dal camping Ulisse fino al lido dei finanzieri”.  Sui tempi di realizzazione lo stesso Cittadino presente oggi al convegno spiega che “sarà reso concreto appena il Comune darà il suo beneplacito come area di pubblico interesse e la renderà cantierabile”. Presenti al meeting di oggi l’avvocato Angela De Fazio e l’ingegnere Pasquale Materazzo rispettivamente segretaria e consigliere del comitato proponente che hanno introdotto il tema del progetto del porto turistico. Ad intervenire sul progetto di sviluppo sono stati anche il dott. Aldo Ghiringhelli – Manager A.T.I. di IMPEX S.p.A. e CAPPA e il prof. ing. Giuseppe Eugenio Mallandrino – Docente Università degli studi di Palermo, nonché progettista del Porto Turistico di Lamezia Terme  S.r.l mentre le conclusioni sono state affidate al Presidente del "comitato sussidiarietà e lavoro"  Salvatore Cittadino.

Il Comitato civico – ha introdotto l’avv. De Fazio - è nato da pochi mesi per coinvolgere i giovani alla Cosa pubblica, è nato, inoltre, per favorire la partecipazione civica tra istituzioni e cittadini per risolvere i problemi che affliggono la città di Lamezia – quindi la partecipazione attiva per il bene comune fra cittadini e istituzioni; noi (comitato) abbiamo portato le problematiche della città, come la forte disoccupazione giovanile e la conseguente fuga di ‘cervelli’ spiegandole, in Consiglio comunale e a tal proposito, la scelta di molti imprenditori è stata quella di investire nella propria terra” - Si deve lavorare per il bene comune - “Si deve - continua l’avvocato - lanciare ai giovani un messaggio per farli entrare nel mondo del lavoro, per questo vogliamo che questi progetti siano fatti e realizzati nella nostra città”.

Il professor Mallandrino, che viene dalla Sicilia, si è compiaciuto di questa iniziativa progettuale sostenendo che: “Ora non possiamo più pensare al passato, dobbiamo vendere, e saperlo fare, ciò che abbiamo, noi che grazie alla nostra condizione climatica possiamo goderci la vita e noi, anche se non abbiamo le migliori tradizioni storiche o culturali, agricole, ambientali abbiamo complessivamente una parte, una ‘percentuale’, di queste cose, abbiamo quindi la nostra ‘porzione di mondo’ da qualificare e valorizzare, in Sicilia, ad esempio, non abbiamo l’acqua è dobbiamo investire sulla nostra «porzione di mondo». Ma, non basta offrire solo il mare e il clima - prosegue - si devono creare delle strutture ricettive, come appunto il porto turistico, che integrino e completino la «nostra parte di mondo». Un mio successo - come ci dice il professore - è stato senz’altro quello del porto di Marina di Ragusa, dove annualmente sbarcano persone da ogni parte del mondo e le maestranze usate sono tutti giovani, questo porto è sorto  grazie anche a una grande volontà di fare e senza abbattersi alle prime difficoltà, qui l’imprenditore ha voluto e saputo rischiare, si deve osare dunque. Io faccio da quaranta anni progetti di porti e opere marittime e so quanto sia farraginoso passare da un’idea di un progetto alla sua realizzazione definitiva, la parte fondamentale per la realizzazione di un progetto è l’investitore coraggioso che osa”. Un argomento quest’ultimo più volte ribadito nel corso dei lavori.

L’ingegnere Pasquale Materazzo fornisce invece alcuni dettagli tecnici inerenti l’estensione e i costi del porto. “Il porto si estende per circa cinquanta ettari e la sua realizzazione ha un costo di 150 milioni di euro, ma questi soldi usati e messi a disposizione da privati devono restare a Lamezia e per i lametini che ne dovranno godere è necessario che questo lavoro resti ai lametini, questa del porto è un’opportunità storica per la città, la società CAPPA ha presentato il suo progetto al comune di Lamezia Terme cinque anni fa”. “Lamezia - continua l’ingegnere Materazzo - può essere una città di mare e la caratterizzazione principale perché Lamezia lo sia è quella di realizzare un porto turistico che deve rappresentare una speranza, un'esigenza per la città, le cose messe in questo progetto, che è un laboratorio di progettazione d’impresa sociale è un progetto realizzato dalla maestranze cittadine senza andare a bussare alle porte di nessuno – una sfida che dobbiamo fare a noi stessi per questo è necessaria la partecipazione di tutti”.

Il dottor Ghiringhelli ha affermato che: “Siamo entrati nel progetto del porto come componenti di una società per diventarne soci e azionisti e i lavori di realizzazione saranno conquistati con una gara pubblica”.

Infine, Salvatore Cittadino Presidente del comitato Sussidiarietà e lavoro ha affermato che: “Questo è un percorso virtuoso, il porto, dopo realizzato, avrà senz’altro bisogno di altre strutture che lo affiancheranno, quindi un’opportunità di sviluppo per far crescere la città con dignità”.

 

Francesco Ielà

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