Lamezia, Presidente del Tribunale Giovanni Garofalo chiude la kermesse "Maratona della Legalità" al liceo Scientifico

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Lamezia Terme - Con l’intervento del Presidente del Tribunale di Lamezia Terme, dottor Giovanni Garofalo, si è oggi conclusa al liceo Scientifico G. Galilei di Lamezia la “Maratona della Legalità”. Dopo i saluti del Dirigente Scolastico professoressa Teresa Goffredo e del Presidente del Consiglio d’Istituto Peppino Cimino, alla presenza del Tenente Colonnello Sergio Molinari, di una nutritissima rappresentanza di studenti, il presidente Garofalo ha voluto prima di tutto ricordare la figura dell’avvocato Rosanna Cataudo, docente del Liceo Scientifico, prematuramente scomparsa.Ha quindi introdotto il suo intervento, incentrato sugli “amori criminali”, con una premessa sulle sostanziali differenze tra il nostro processo penale e a quello “all’americana”, soffermandosi in particolare sulla composizione delle Corti d’Assise composte da Presidente, Giudice a Latere e giudici popolari. Ha poi illustrato una serie di casi concreti di omicidi passionali vissuti nel corso della sua carriera di magistrato, afferenti, appunto, il tema dell’odierna discussione. Su sollecitazione di alcuni studenti, ha quindi affrontato il tema della non punibilità dell’imputato per totale incapacità di intendere e di volere al momento della commissione del delitto, da non confondersi con gli stati emotivi e passionali che, a norma dell'art. 90 c.p., non escludono né comportano una diminuzione della imputabilità, se non sfociano in un vero e proprio squilibrio mentale. Ha infine ricordato le figure dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nell’ anniversario della strage di Capaci, nonché di altri magistrati uccisi dalla criminalità organizzata, da Rosario Livatino ad Antonino Scopelliti, per finire a Francesco Ferlaino, assassinato a Lamezia Terme il 3 luglio 1975.

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Le conclusioni sono state affidate alle studentesse e agli studenti della classe 3 D: Silvia e Rosy hanno riassunto le attività della Maratona. “Diversi interventi sono stati particolarmente toccanti: primo fra tutti l’intervento del Procuratore Falvo, a seguire le parole della Dottoressa Manzini, che ha catturato la nostra attenzione parlandoci del ruolo delle donne nelle famiglie mafiose. Toccante il momento in cui  abbiamo avuto modo di sentire varie testimonianze di familiari di vittime. La prima è stata quella di mamma Maria Rosa Miraglia che, con la voce rotta dall’emozione e dal dolore, ci ha parlato del figlio ucciso a soli 19 anni. È stata poi la volta del Dottor Mascione, il quale ha deciso di impegnarsi attivamente nella lotta per la legalità perché la sua famiglia era stata vittima di un attentato della ‘Ndrangheta. Capitano Ultimo e don Nino ci hanno dato forza e carica affinchè possiamo essere sempre corretti e vivere la legalità.Tuttavia l’intervento che ha generato più dibattito è stato quello di don Aniello, un sacerdote di Scampia che ha sostenuto che la televisione debba portare esempi che possano avvicinare i giovani a veri valori quali la giustizia, la legalità, l’umiltà, il coraggio…piuttosto che proporre fenomeni criminali come modelli di vita da emulare e sfruttarli a puro scopo commerciale. In conclusione Silvia, a nome dei suoi compagni, ha ringraziato i Docenti e il Dirigente Scolastico per l’impegno che profondono nel formare buoni cittadini in grado di riflettere e fare tesoro di tutte le esperienze che la Scuola permette di vivere”. La dirigente ha infine consegnato al dottor Garofalo una targa e la maglia ricordo della Kermesse.

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