Lamezia, progetto di inclusione dal laboratorio al teatro: lo spettacolo “mamma, li Turchi” domani al Grandinetti

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Lamezia Terme - È arrivato a Lamezia Terme il progetto Insieme – Gli strumenti del teatro per l’inclusione sociale, progetto nazionale finanziato dal Ministero del Lavoro e  delle Politiche sociali in partenariato con Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA). Un partenariato che si allarga e stipula sui territori ulteriori reti con il terzo settore per promuovere integrazione sociale ed educazione inclusiva e favorire il protagonismo di minori e giovani e che per la Calabria ha scelto di lavorare con la Comunità Progetto Sud e I Vacantusi. 

"Da ieri - è spiegato in una nota - tra le mura di sala Sintonia della Comunità Progetto Sud, dieci attori di teatro amatoriale calabrese messi a disposizione da I Vacantusi e dieci giovani utenti del Centro di Riabilitazione, due formatori della FITA e due tutor di Comunità Progetto Sud: Domenico Esposito e Paola Rozzoni, stanno lavorando insieme per la messa in scena di “Mamma, li Turchi!” Uno spettacolo di burattini e attori tutto da vedere al teatro Grandinetti di Lamezia Terme alle ore 16 di domani, domenica 15 maggio."  

Una full immersion con esperti, attori e operatori, che costruisce nuove relazioni, autonomia e presenza scenica. "Ma non finisce qui – dice Annamaria Bavaro, referente per il Centro di Riabilitazione di Comunità Progetto Sud –. L'aspetto interessante e innovativo è la metodologia del lavoro: il rapporto uno a uno attore-ragazzo o ragazza e anche l’ approccio esterno che stiamo sperimentando". "Infatti – conclude la Bavaro – è la prima volta che ci affacciamo, tutti insieme, ad un laboratorio di teatro inclusivo realizzato con soggetti esterni alla nostra rete. Un modo altro e significativo per stare nel mondo". "Le ore di laboratorio - precisano - aiuteranno i protagonisti a costruire, sviluppando ulteriori capacità anche manuali, anche alcuni oggetti di scena, completando così una visione che diventa scena reale e realizzabile di un legame forte tra il sé, la scena e l’ altro partecipando £a un rito collettivo in cui si riscopre una socialità positiva in ottica intergenerazionale e per una partecipazione attiva sulla scena della vita", come si legge nella sinossi del progetto". 

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