Lamezia, quarta lezione scuola di formazione per il bene comune: "Lo sviluppo del sud nella dialettica tra progetto e soggetto"

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Lamezia Terme – Educare e formare il "soggetto" è condizione imprescindibile per lo sviluppo del Sud. Da questa premessa si è partiti nel dibattito che ha visto la presenza del professor Claudio De Vincenti. Un confronto aperto al contributo dei presenti, con i quali si è tracciato - affermano in un comunicato - " un dialogo scevro da piagnistei per provare ad immaginare come costruire una nuova visione del Sud".

“Da "Mezzogiorno d'Italia" a "Mezzogiorno del mediterraneo". Una nuova concezione che tiene in considerazione le sfide della globalizzazione e il rapporto con i giganti del "nuovo mondo". La quarta lezione della scuola di formazione per il bene comune, apre la discussione con il contributo del dottor Antonio Saladino. Intervento focalizzato sulla questione antropologica che vivono le regioni meridionali, sottolineando l'importanza di lavorare sul capitale umano che è la vera forza motrice dello sviluppo. A seguire la disamina del professore De Vincenti che partendo da brevi cenni storici ha tracciato le difficoltà e il divario sociale ed economico che vive il Meridione nei confronti del resto del Paese. Un divario accentuato, oggi, dalla richiesta di alcune regioni del Nord di un'autonomia differenziata che sulla spartizione del cosiddetto residuo fiscale (concetto controcorrente rispetto alla stessa costituzione) e su maggiori competenze rompono l'unità della Nazione. Visione miope - secondo De Vincenti - ed egoismo impotente di fronte alle sfide odierne dello scenario geopolitico globale”.

“Il Sud ha vissuto dagli anni 70 in poi - dalla nascita delle regioni - un trasferimento di risorse senza una regia di fondo in grado di impattare positivamente sul territorio. Si all'autonomia - continua De Vincenti - ma ad un'autonomia di responsabilità! Su questo punto, l'adesione alla visione autonomista nei rapporti fra governo nazionale e comunità locali di Don Luigi Sturzo, si accomuna il pensiero Marxista di De Vincenti con l'impostazione cattolica di Saladino. Un filo conduttore su cui si innesca un confronto serrato e ricco di riflessioni sui temi del turismo sostenibile, dell'agricoltura, delle misure contenute nel decreto Mezzogiorno, della capacità di utilizzo dei fondi europei, della via della seta, del rapporto con l'Africa per passare infine alla questione madre. Bisogna cambiare mentalità e approccio nei confronti dei ritardi strutturali del Sud. È necessario - come emerso dal confronto - una forte spinta educativa che formi classi dirigenti capaci di avviare un patto sociale con gli attori protagonisti dello sviluppo. Responsabilizzando i soggetti chiamati ad impegnarsi per aprire una nuova stagione di cambiamento. Su questa scia, la scuola di formazione per il bene comune ha l'ambizione di coinvolgere e contagiare le forze vive della Calabria e non solo”.

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