Lamezia ricorda i coniugi Aversa a 27 anni dall'omicidio

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Lamezia Terme - Una pagina nera quella che 27 anni fa il 4 gennaio 1992, sconvolse Lamezia quando, dopo le 18 venne perpetrato un efferato duplice omicidio in via dei Campioni (seguitamente intitolata ai coniugi) a Lamezia Terme: quello del sovrintendente della Polizia di Stato Salvatore Aversa e di sua moglie Lucia Precenzano, i giorni della festività furono così smorzati da questo tragico evento. Ma già l’anno precedente, il 1991, si era concluso assai negativamente per la città, sia dal punto di vista politico e sia da quello della cronaca nera. Infatti, la città aveva subito lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose e il 24 maggio alle 5 del mattino la città era stata sconvolta dall’omicidio dei due netturbini Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, forti erano inoltre le guerre di mafia.

Oggi come ogni anno, i due coniugi sono stati ricordati con una messa in Cattedrale officiata dal vescovo Luigi Antonio Cantafora assieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine e dei figli dei coniugi: Paolo, Giulia e Walter Aversa. Il Vescovo ha tracciato la vita e le circostanze che hanno portato alla uccisione del sovraintendente e della moglie: “Aversa è stato un esempio e un modello da seguire” e, nella sua omelia ha ricordato come “il loro sacrificio deve essere inteso come una lotta per il bene della città, Lamezia la facciamo tutti noi che dobbiamo essere capaci di allontanarci da ogni comportamento illecito ed è pertanto necessario che ognuno faccia la sua parte”.

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“Aversa simbolo di difesa dei valori della legalità”

L’esponente della polizia di Stato Francesco Morelli nel corso della celebrazione ha tenuto a sottolineare la forte personalità addentrata al rispetto della giustizia e della legge di un schivo Aversa, “un vero simbolo di difesa dei valori della legalità”, il quale aveva svolto consistenti indagini sulle attività delle cosche della 'ndrangheta lametina, nonché come “il clima festivo di quei giorni venne rotto dalla barbara uccisione dei coniugi”. In seguito alla cerimonia religiosa, dopo un minuto di silenzio in memoria di tutti i caduti nell’adempimento del dovere e la recitazione della preghiera del poliziotto dedicata a San Michele Arcangelo, loro celeste Patrono, è stata deposta una corona di alloro alla stele dedicata ai coniugi sita alla sede del vecchio commissariato. Nonostante il freddo pungente non sono mancate le presenze sia dei cittadini e sia dei vari esponenti delle forze dell’ordine ed altre autorità, fra cui l’esponente della Commissione Straordinaria Rosario Fusaro, del questore Amalia Di Ruocco, della Guardia di Finanza, del tenente colonnello dei carabinieri Massimo Ribaudo, di Marco Chiacchera, dell’attuale primo dirigente del commissariato lametino Alessandro Tocco e del procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio.

Francesco Ielà

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