Lamezia, rivive in città antico rito quaresimale della "Corajisima"

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Lamezia Terme - Anche quest'anno è ricomparsa 'Corajisima' una vecchia usanza che resiste ancora in via Federico II. Il pupazzo è ricomparso pochi giorni fa penzolante tra due balconi, insieme a del pesce, una aringa e una sarda salata, ad un fuso e una patata trafitta da penne. E' una tradizione mantenuta ancora in vita da una anziana donna di 85 anni circa, che ogni anno da tantissimi tempo espone questo pupazzo ricoperto di stoffa che rimanda a tempi antichi. Oggi infatti questa tradizione nel cuore di Nicastro e l'unica presente in tutto il comprensorio Lametino. 

Un ricco significato antropologico dove si mescola sacro e profano. Il pupazzo come da tradizione rimarrà imperterrito sino al Sabato Santo per poi fare posto alla Pasqua. Difatti rappresenta una donna, la Quaresima, che piange il lutto per la morte di Carnevale. Con martedì grasso, infatti, chiusi i festeggiamenti, si apre il periodo di digiuno e devozione.Corajisima, in questo anno così particolare, è come se volesse esorcizzare il Covid ricordando che la Quaresima è periodo di astinenza. Resiste ancora oggi una vecchia tradizione, che sembra sfidare l'avanzare del tempo e che è celebrata principalmente in regioni del Sud e legata a riti ancestrali. 

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