Lamezia, sabato riparte il laboratorio teatrale Kalt al Tip Teatro

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Lamezia Terme - Sabato 21 settembre alle 18, nei locali del Tip Teatro Circolo Culturale di via Aspromonte, si aprirà il sesto anno del cantiere laboratorio teatrale Kalt, di Scenari Visibili. L'esperienza ormai consolidata, guidata da Dario Natale, attore e direttore artistico di Scenari Visibili, si riconferma necessaria per i ragazzi partecipanti a "Un mare circondato da terre" e "Perché i fiori hanno le spine" i due esiti dello scorso anno,  intanto in arrivo numerose nuove adesioni. "Siamo felici di questa possibilità – spiegano con una nota gli organizzatori -, per noi è motivo di stimolo verso ricerca, sperimentazione, e produzione, sempre al passo col presente in continua evoluzione; per molti degli allievi una esperienza che, senza alcun tipo di aspettativa, li porterà a crescere e a maturare sotto il profilo umano oltre che artistico. Il Tip Teatro infatti, non è subito copione e palcoscenico, non è vanità o narcisismo, ma è famiglia, comunità. Mira a fare gruppo, e parte del lavoro di Kalt è dedicato all'incontro con l'altro. Quindi, un luogo inclusivo, senza barriere, aperto, in cui l'improvvisazione scenica e la contemporaneità si fondono con la tradizione del teatro".

Sabato sarà il primo incontro conoscitivo. Servirà a presentare il corso, a sollecitare domande, richieste, a formulare le iscrizioni, per chi vuole, a decidere insieme gli orari. Il corso sarà, infatti, strutturato così: due ore a settimana, dura un anno, e a giugno si prevede un esito del lavoro svolto.  L’incontro è rivolto a tutti, quindi a più fasce d’età. Infine un momento di socializzazione e aperitivo presso il book bar della biblioteca galleggiante dello spettacolo. 

“Perché i fiori hanno le spine”, “Un mare circondato da terre”, “Kupredu, zpatky ni krok!  (Avanti, neanche un passo indietro!)”, “Social Dreaming”, “Casi Clinici”, “Dark Ladies”… . "Dopo sei anni la lista degli esiti di fine laboratorio si allunga: più che titoli, tasselli di memoria condivisa – spiega Dario Natale –. In realtà si è fatta tanta pratica di relazione, di condivisione, ci si è incontrati su un tappeto danza con poche luci accese e una musica di sottofondo, si sono provati dei movimenti e ci si è messi in cerca delle intenzioni e delle voci, in realtà... si è fatto teatro; Kalt è uno spazio immaginato, una porta che si apre. Sono talmente tante le variabili che si incontrano lungo un percorso da rendere quasi impossibile stabilire dei programmi, definire anticipatamente un piano di lavoro. Da ottobre a dicembre ci si conosce e si acquisisce l'etica di sala, da gennaio si comincia a lavorare sul nuovo esito e poi… paura, risate, abbracci, applausi, a volte lacrime e sguardi, intese che si affinano, parole che si ripetono sempre con nuovi significati ed alla fine, soltanto alla fine, ci si accorge che qualcosa è cambiato, che si è fatto un percorso, ognuno il suo, ognuno insieme”.

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