Lamezia: Sacal e Anglat rinnovano protocollo per formazione addetti assistenza disabili

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Lamezia Terme – La Sacal, società che gestisce lo scalo aeroportuale lametino, e l’Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti), hanno siglato stamane un protocollo d’intesa per la formazione degli addetti all’assistenza delle Persone a Ridotta Mobilità (PRM). La firma apposta è, in realtà, il rinnovo di un sodalizio tra i due attori promotori, al fine di formare gli operatori che ogni giorno lavorano presso l’aeroporto internazionale di Lamezia e assistono passeggeri con diverse disabilità.

Sono circa 110 le persone a mobilità ridotta, infatti, che mediamente in un giorno sono movimentate, come ha spiegato il presidente Sacal Massimo Colosimo, nella struttura lametina. “Con dispendio di energia e professionalità – ha sottolineato – arriviamo a circa 3mila passeggeri al mese e quasi trentamila all’anno”. Numeri importanti a cui per forza deve essere associata una adeguata formazione professionale per lo sviluppo delle procedure nell’assistenza “e, in questo, - ha aggiunto Colosimo - si inserisce il fondamentale apporto di Anglat”. Il presidente nazionale dell’associazione, Roberto Romeo, ha elogiato il percorso intrapreso con la società lametina che ha iniziato questa politica aziendale sposata da tutta la struttura: “un esempio di continuità – ha specificato Romeo, in un percorso mirato ad offrire sempre più qualità”. Sono miriadi i potenziali passeggeri e fondamentale diventa, quindi, oltre alla sinergia con le varie federazioni e associazioni per i diversi tipi di disabilità, la formazione continua affinché da un lato si possano applicare norme e regolamenti, ma soprattutto offrire servizi ottimali per tutti. “Teoria e pratica vanno di pari passo – ha sottolineato Romeo – perché si possano portare risultati e garantire la migliore assistenza possibile”. A questo discorso si è associata la testimonianza del vicepresidente Anglat e presidente FAND (Federazione Associazioni Nazionali Disabili), Maurizio Simone che ha spiegato come sia fondamentale “la possibilità di confrontarsi con il passeggero in base alle sue esigenze.

"La formazione – ha aggiunto – permette la conoscenza della tipologia di disabilità e, di conseguenza, la conoscenza delle sue esigenze affinché le si possa soddisfare”. Una testimonianza diretta del percorso di formazione a cui sono stati sottoposti gli operatori della società aeroportuale è stata fornita dal rappresentante dell’Unione nazionale ciechi e ipovedenti, che ha spiegato come la teoria sia stata associata alla pratica con veri e propri percorsi di accompagnamento simulati, durante i quali gli operatori sono stati bendati; e dal rappresentante dell’Ente Nazionale Sordi Calabria, Antonio Miriello, che ha elogiato la capacità reale di fare rete che si è tramutata in una pratica positiva: “abbiamo portato le esigenze delle persone disabili sorde – ha spiegato – dando dei suggerimenti per l’agevolazione dello stazionamento all’interno dello scalo aeroportuale, con piccoli accorgimenti che possono migliorare la vita di un passeggero con disabilità”.

C.S.

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