Lamezia: Saladino (ex presidente Ospedale) invia lettera aperta ad Istituzioni

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Lamezia Terme - Luigi Saladino, già presidente dell'Ospedale Civile di Lamezia, ha inviato una  lettera aperta al Sindaco e ad altri enti su eventuali danni alla struttura ospedaliera di Lamezia Terme ed ai cittadini che “già sopportano insieme a gran parte del personale ospedaliero, spericolate "invenzioni gestionali riservate".

“Mentre i Consigli Comunali riuniti  “ad hoc “ per discutere sulla Sanità Lametina vanno deserti, gli atti incomprensibili e stravaganti del manager dell’Asp dott. Mancuso continuano ad essere bellamente messi in atto ai danni dei Cittadini e dei Dipendenti  della struttura ospedaliera della Città. Nella proposta di Atto Aziendale non solo si parla di  creare una Unità Operativa Complessa “PARCO MACCHINE AZIENDALI”, con alla guida un  Direttore parificato – in quanto a responsabilità ed impegno – ad un Primario di un Reparto ospedaliero, ma addirittura viene recintata un’area individuata come parcheggio dipendenti e sulla quale insistono le scale antincendio e l’ascensore destinato ai disabili per il raggiungimento della “Zona Ambulatori”, per riservarla (con tanto di cancello elettrico ) ad “AREA PARCHEGGIO AUTO AZIENDALI”.

E’ ricorrente l’atteggiamento del dott. Mancuso ad intervenire in maniera spregiudicata in relazione alla sicurezza! Basti ricordare l’eliminazione dei percorsi facilitati per il paziente chirurgico ortopedico verso le Sale operatorie per far posto ad un’altra Unità Operativa che doveva essere punto di riferimento regionale ed un’eccellenza nazionale per le protesi cocleari e “ l’orecchio bionico”; ma a tutt’oggi  assolutamente nulla ha prodotto, rivelandosi, anzi, uno sperpero si denaro pubblico, un fallimento sul piano degli investimenti e dell’offerta di Servizi alla popolazione Lametina e Calabrese. In più – oltre al denaro la beffa-si paventa l’idea che tale struttura possa essere regalata, con il suo carico di apparecchiature e risorse, ad altro Ospedale del Capoluogo.

A causa di questi continui rimaneggiamenti degli spazi strutturali, i punti di raccolta e le vie di fuga previsti dal Piano di evacuazione diventano aree di sosta per barelle, sale d’aspetto, e quanto altro sia d’impedimento al normale transito per pazienti e visitatori, si provi ad immaginare cosa potrebbe succedere nel caso di rapida evacuazione per improvvise calamità naturali, considerata la particolare fragilità del nostro territorio.
Poiché il timore di potere piangere i gravi effetti di codeste scelte è molto forte (terremoti, incendi ed altro), si invitano formalmente e preventivamente tutte le Autorità preposte e competenti in relazione alla Sicurezza, a voler verificare l’idoneità di tali scelte ed a volere, di conseguenza, informare la Cittadinanza della giustezza dei comportamenti, se leciti, o perseguire i responsabili qualora tali impostazioni bizzarre dovessero dimostrarsi illegittime”.

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