Lamezia: Sentenza processo Medusa, le reazioni

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Lamezia Terme, 18 maggio - Una "sentenza storica". Così è stata unanimemente definita la sentenza decretata del Gup Giovanna Mastroiani per quel che riguarda il processo di primo grado scaturito dall'operazione Medusa, una retata avvenuta neppure un anno fa e che ha decapitato la cosca lametina dei Giampà. Al riguardo abbiamo subito raccolto diverse reazioni da parte di chi, nel corso degli anni, ha lavorato affinchè si giungesse a questo risultato. Magistrati e forze dell'ordine in primis, ma anche la reazione della politica cittadina con la dichiarazione del sindaco di Lamezia. Ecco, di seguito, le reazioni a seguito della sentenza di ieri.

Elio Romano, Pm al processo: "Sicuramente è una sentenza storica. Sono state accolte in pieno le richieste della Procura. Tra l'altro è stata disposta la confisca dei beni di alcuni degli imputati come i Notarianni. Alcune pene comminate dal Gup, in qualche caso, sono state superiori alle mie richieste per un calcolo diverso sulle aggravanti. Il Gup, Giovanna Mastroianni, con queste pene ha dimostrato di essere convinta dell'impianto accusatorio da noi presentanto. Una sentenza davvero importante. Un'altra cosa da sottolineare è la condanna delle donne della cosca Giampà, si tratta di un fatto notevole perchè in passato non si sarebbe ottenuto".

Rodolfo Ruperti, capo Squadra Mobile Catanzaro "Sono molto soddisfatto per questa sentenza perchè significa che il nostro lavoro è stato apprezzato, prima dalla Procura ed ora anche da una sentenza. Non avevamo dubbi su riconoscimento del 416 bis, perchè il lavoro che abbiamo fatto è stato notevole e di altissimo valore. Adesso continuiamo così per debellare le restanti cosche lametine".

Giuseppe Borrelli, procuratore aggiunto della DDA di Catanzaro: "Sono contento per questa sentenza, che è il primo passo di un impegno ancora da continuare. Questa sentenza è un riconoscimento del valore delle nostre indagini, del lavoro svolto dalla Procura e dalle Forze dell'Ordine.  I lavori e le indagini si giudicano con le sentenze, che mettono il punto su ciò che abbiamo svolto, e le pene comminate dimostrano in pieno la fondatezza di ciò che abbiamo presentato al processo. Lamezia, assieme a Vibo, sin dal mio arrivo alla DDA di Catanzaro per me è stata un obiettivo strategico, avrei commisurato la validità del mio lavoro su quanto sarei riuscito ad ottenere. E questa sentenza, che ripeto è solo un primo passo, dimostra che stiamo svolgendo un lavoro proficuo. Sì, posso definirla una sentenza storica, non credo che si siano mai ottenute 36 condanne su 36 imputati e tutte nell'ambito del 416 bis, mai era successa una cosa simile nella lotta alla 'ndrangheta lametina. Aggiungo infine che quando il metodo e la costanza e l'organizzazione sono alle basi delle indagini, i frutti poi si vedono. E così è stato. Ora bisogna continuare, procedere così come abbiamo fato sinora. E i risultati continueranno a venire".

Salvatore Vitello, vicecapogabinetto vicario del ministro della Giustizia ed ex Procuratore Lamezia: "Veramente una grande soddisfazione per questa sentenza. Sono soddisfatto come magistrato perché è evidente  che l'apparato giudiziario, in intesa con le forze dell'ordine, ha creato un impianto accusatorio di livello straordinario. L'intesa e la collaborazione tra i magistrati e le forze dell'ordine è stata eccezionale e quindi molto produttiva. E sono soddisfatto come persona che ha abitato e vissuto a Lamezia, dove ho ricordi e amici, perché sento un'ampia soddisfazione della gente, che finalmente si sente vicina agli inquirenti e per quest'ultimi sentire la gente vicina è una grande spinta a continuare e a fare sempre meglio. Questa sentenza è un primo passo che consente di sperare bene per le successive azioni giudiziarie. Voglio sottolineare un'altra cosa: le persone sono importanti per avviare un percorso, poi se vengono trasferite o vanno via, per un fatto naturale il lavoro impostato viene continuato dai successori. E questo permette di contrastate ed abbattere il sistema criminale. A Lamezia c'era la convinzione che, una volta partiti i primi protagonisti, la lotta alla 'ndrangheta si fermasse. Ebbene ora questa convinzione è stata superata per il grande livello del lavoro svolto da DDA, procura e forze dell'ordine. E così ora i cittadini di Lamezia sanno che la giustizia ha la capacità di colpire sempre di più l'azione criminale".

Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme: "La sentenza del processo 'Medusa' è molto importante per la città e per la comunità di Lamezia. Trova riscontro e conferma - aggiunge - tutto il lavoro istruttorio che è stato fatto in questi mesi. E viene fatta luce su tante pagine terribili della vita della città". "Vogliamo ringraziare magistratura e forze di polizia per il lavoro condotto. Speriamo che questo possa rappresentare un punto di partenza per una vita più libera e senza condizionamenti per gli operatori economici e per tutti i cittadini e per le istituzioni di Lamezia. Anche dalla sentenza viene confermata la giustezza della scelta del Comune di costituirsi parte civile nel processo".

Doris Lo Moro, senatrice, capogruppo del PD alla Commissione Costituzionale: "Questa prima sentenza dell'Operazione Medusa dimostra la validità del lavoro svolto dalla magistratura e dalle forze di polizia. E' l'ennesima dimostrazione, a livello di giudizio, che l'impianto accusatorio e le prove raccolte sono inoppugnabili. Importantissimo, nell'ambito della sentenza, il riconoscimento del 416 bis. Lamezia e i lametini si sentono più tutelati, d'altronde furono proprio le indagini e gli arresti condotti dagli inquirenti a dimostrare la forte penetrazione mafiosa nel nostro territorio e quindi a darci un'arma in più per difendere il nostro Tribunale dal rischio-chiusura. Adesso aspettiamo che le indagini portino allo smantellamento delle altre cosche. Sono sicura che l'appoggio dei cittadini agli inquirenti sarà ancora più stretto".

Antonio Borelli, primo dirigente del Commissariato di Lamezia: "Una sentenza che è un importantissimo risultato. Solo queste condanne possono e danno fiducia nelle Istituzioni. La sentenza ha confermato tutto ciò che era emerso dalle indagini, ha confermato il valore di tutto l'impianto dell'Operazione Medusa. Ho fatto i complimenti al pm Romano e al capo dello Sco di Catanzaro, Ruperti, per questo lavoro, se lo meritano. Chi avrebbe mai immaginato che in soli due anni la cosca Giampà sarebbe stata sgominata? Ora il nostro lavoro prosegue, non abbassiamo la guardia perché sappiamo bene che non è finita, dobbiamo fermare sul nascere il tentativo di ricostruire una nuova cosca, dobbiamo mantenere alta l'attenzione verso la altre cosche lametine".

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