Lamezia, sit-in all'ospedale di Sud chiama Nord con Laura Castelli

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Lamezia Terme - Sit-in davanti l'ospedale di Lamezia Terme con Massimo Cristiano, coordinatore regionale e Laura Castelli Presidente nazionale di Sud chiama Nord Libertà. “Basta tagli europei alla sanità, fuori la sanità dai vincoli del Patto di Stabilità”: con questo slogan parte da Lamezia la Petizione proposta della Lista Libertà Cateno De Luca. “Per noi - hanno affermato - sanità significa vita, significa prevenzione, significa salute, significa benessere, significa diritti. Tutto questo è diventato solo un privilegio per pochi: ‘se hai soldi potrai curarti, diversamente muori’. Siamo a un punto di non ritorno, o ci imponiamo nei confronti di questa ‘Europa Liberticida’ per pretendere che la spesa sanitaria sia sopra ogni cosa: prima necessità di un popolo, un diritto fondamentale e inalienabile”.

E, prosegue la nota “la spesa per la sanità viene definita dall’Europa “debito cattivo”, come se fosse una spesa che puoi scegliere di non fare o che sia trascurabile e sopprimibile per ogni cittadino. La sanità è una spesa necessaria, almeno che qualcuno non ci voglia far morire tutti. Qui non è più un dibattito tra chi vuole la sanità pubblica e chi la vuole privata, detto che noi la vogliamo pubblica. Qui si sta dicendo che la sanità non deve più esistere per la maggior parte delle persone. Perché come succederà dal primo di gennaio 2025 per mano dell'attuale governo verranno ridotte a un quinto le risorse da dare agli ospedali per fare prestazioni sanitarie. Stanno di fatto chiudendo gli ospedali e portando al collasso l’intero sistema sanitario, pubblico e privato. Lo chiamano nomenclatore sanitario, per noi si chiama bomba atomica sulla nostra sanità. L’effetto concreto è quello che già in parte stiamo vedendo, ovvero grosse multinazionali che acquistano ogni angolo del nostro sistema sanitario, rendendo tutto sempre più costoso e inaccessibile. A tutto questo si aggiunge la folle programmazione dell'attuale che senza vergogna scrive nero su bianco nei bilanci dei prossimi anni che la sanità continuerà a subire forti tagli. Per noi la sanità è un “debito buono”, che non va sprecato, ovviamente va fatta la lotta agli sprechi sanitari, quelli che arricchiscono i nominati della politica e le lobby della sanità. 

Da Sudchiamanord concludono sostendo che “la sanità non ripartirà mai se non si assumono medici, infermieri e personale sanitario che se non adeguatamente retribuito non sceglieranno mai di rimanere in Italia. Inoltre, è necessario eliminare il numero chiuso dall’Università di medicina. Non esiste libertà senza sovranità che vogliamo acquistare nuovamente, la libertà di vivere. Questa è l’unica battaglia per la quale abbia senso fare politica oggi”.

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