Lamezia, studenti del Galilei incontrano i carabinieri nel progetto ‘Formazione alla Cultura della legalità’

Formazione-alla-Cultura-della-legalita'-09.03.2021.jpgLamezia Terme - I Social Network sono entrati di prepotenza nelle nostre vite. Termini come Facebook, Twitter, Instagram, Tik Tok sono entrati a far parte del nostro gergo quotidiano: li utilizziamo quotidianamente ed abbiamo imparato ad interagire attraverso questi canali. La maggior parte delle persone, soprattutto i giovani, sono felici di sacrificare la propria privacy in nome della condivisione pubblica di ogni istante della propria giornata. La rivoluzione che ha accompagnato l’avvento dei Social Network, oramai parecchi anni fa, è stata così potente che non poteva non essere accompagnata da opinioni contrastanti in merito agli effetti reali sulla vita dei giovani. In merito a queste tematiche il giorno 6 marzo, presso il Liceo scientifico G. Galilei di Lamezia Terme, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del COVID-19, si è svolto, nell’ambito delle attività di “Formazione alla Cultura della legalità”, un incontro con i militari della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme che hanno tenuto una conferenza rivolta alle studentesse e agli studenti delle classi seconde, incentrato sulla prevenzione del bullismo e, del suo diretto discendente, il cyber-bullismo. Gli incontri, organizzati dal dirigente Teresa Goffredo, che fanno parte di un progetto più ampio avviato dal 2017, coordinato dalla referente professoressa Rosanna Cataudo, vede una sinergia costruttiva e continua con la Compagnia dei Carabinieri di Lamezia Terme. I carabinieri hanno inteso subito sottolineare, rivolgendosi ai giovani, di come l’uso e l’abuso di questi social porti a diverse negatività tra cui il fenomeno del cyber-bullismo evoluzione diretta del fenomeno, purtroppo ancora esistente, del bullismo.

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La possibilità di poter esprimere apertamente le proprie opinioni online viene usata in maniera indiscriminata da molti ragazzi. Quello che non si ha il coraggio di dire faccia a faccia diventa estremamente semplice da dire online. Si sono creati così diversi casi di bullismo e diffamazione digitale cha hanno avuto conseguenze anche molto tragiche, come tristemente evidenziato da recenti fatti di cronaca. In merito a questo i militari dell’Arma hanno condiviso la visione di un filmato, di fortissimo impatto, tratto da un fatto realmente accaduto in cui una ragazza vittima di cyber-bullismo parlando di se raccontava di come fosse arrivata al suicidio perché vittima di diffamazione sui social. I relatori hanno evidenziato come la facilità con cui vengono condivise informazioni anche molto personali online sia sottovalutata dai ragazzi.

È evidente che i Social Network sono degli strumenti potenti che offrono oggi nuove opportunità ai propri utenti. Allo stesso tempo questi canali non sono esenti da rischi, soprattutto per le generazioni più giovani che hanno un approccio meno diffidente a questi strumenti. Questo non significa che i Social Network debbano essere demonizzati, tutt’altro. Sarebbe invece auspicabile che si potesse creare una sorta di educazione alla tecnologia per aiutare soprattutto le nuove generazioni a farne un uso responsabile. Aiutarli a coglierne le opportunità ma, evitando contemporaneamente, i rischi connessi. Anche questo segnerebbe un’importante evoluzione nel mondo dei Social. Questo il senso delle parole con cui i Carabinieri hanno voluto sensibilizzare i giovani uditori. Le giornate sull’”Educazione alla legalità” proseguiranno nelle prossime settimane dove i Carabinieri tratteranno ulteriori tematiche importanti per la formazione dei giovani studenti, promuovendo al tempo stesso negli alunni la consapevolezza dei valori fondanti e dei principi ispiratori della Costituzione italiana per l’esercizio di una cittadinanza attiva a tutti i livelli del sistema sociale.

 

 

 

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