Lamezia, studenti del liceo scientifico uniti contro la violenza sulle donne

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Lamezia Terme - Collegati dalle proprie camerette, con un segno rosso in viso, per ricordare tutte quelle donne vittime di violenza fisica e psicologica. Leggono racconti, descrizioni, denunce di donne sofferenti, violentate, abusate e, in questo tempo dove tutto sembra sospeso, quelle camere fanno da cassa di risonanza. È questo il ricordo degli studenti del Liceo Galilei, ragazzi e ragazze, che oggi hanno voluto celebrare il giorno dedicato alle donne vittime di violenza, una violenza ingiustificata e ingiustificabile, perché non ci può mai essere un motivo valido per compierla.

Facendosi portavoce di tutti gli studenti del Liceo, i loro rappresentanti, hanno lanciato il seguente messaggio: “È ormai prassi comune, accendere il televisore e sentire storie di donne maltrattate, sfregiate o addirittura uccise, anche dagli uomini che hanno avuto la sfortuna di chiamare “amore”. Perché spesso, e questo è ancora più terribile, gli antagonisti di queste terrificanti storie dell’orrore sono proprio mariti o fidanzati. Ogni anno in tutto il mondo si organizzano parate, eventi, programmi televisivi, volti a sensibilizzare su questo tema. Allora anche noi abbiamo voluto dare un nostro contributo, grazie anche alla Dirigente e ai docenti che ci hanno appoggiati in questa iniziativa: quest’anno, in rappresentanza del nostro liceo, vista la difficile situazione sanitaria, non potendo prendere attivamente parte a nessuna manifestazione, abbiamo proposto a tutti gli studenti di segnare il proprio volto con una striscia rossa, un piccolo gesto, ma di grande valore morale". (I rappresentanti: Andrea Cardamone, Mirko D’Agostino, Sofia Nero, Andrea Rosato, Pasquale Cocconcelli, Leopoldo Fragale.)

La Dirigente, Teresa Goffredo, ha dichiarato: “In occasione della ‘Giornata mondiale contro la violenza sulle donne’, sono stata piacevolmente sorpresa dai miei studenti che, dimostrando particolare sensibilità verso questo tema, hanno accolto con responsabilità l’invito a riflettere su una problematica così tragica. Il momento che stiamo vivendo, infatti, con pandemia in atto e conseguente lockdown, ha reso evidente una recrudescenza della violenza anche domestica. Lo testimoniano, purtroppo, quotidianamente, i numerosi e tragici fatti di cronaca, di fronte ai quali siamo tutti chiamati, e non solo in questa giornata, ad indignarci sempre con crescente forza. Ma il fatto che la prima indignazione arrivi proprio dai miei studenti mi rende particolarmente orgogliosa, perché vuol dire che stiamo lavorando verso la direzione giusta”.

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