Lamezia, studenti liceo “Fiorentino” incontrano Franco Dinelli per un’analisi sulla guerra in Ucraina

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Lamezia Terme - Gli alunni del Liceo Classico-Artistico "Francesco Fiorentino" stamattina hanno incontrato il professore Franco Dinelli del CNR Pisa, consigliere Nazionale di Pax Christi e presidente Centro Studi economico-sociali di Pax Christi. L’incontro promosso dai docenti Giuliana De Fazio, Giuseppe Villella e Tommasina Porto Bonacci, è stata avviato dalla classe II C e in collegamento Meet con le altre classi dell’Istituto, alla presenza dei rappresentanti locali di Pax Christi: Nino Campisi referente del Punto Pace di Lamezia (già consigliere Nazionale), Viviana Longo, consigliere Nazionale e Fiore Isabella docente in pensione.

“Seppur nella difficoltà dovuta alla gravità dell’argomento, l’incontro ha suscitato interesse e attenzione da parte degli alunni che hanno seguito l’excursus storico tracciato dal prof Dinelli che ha posto il problema della verità storica con cui i fatti vengono presentati all’opinione pubblica e della necessità di capire la storia e la geografia per comprendere i fatti attuali – spiegano dal Liceo - Dinelli ha presentato l’Ucraina come “Stato cuscinetto” tra l’Europa e la Russia, con una popolazione filorussa ma interessata allo stile di vita europeo. l’Ucraina nasce come Stato indipendente nel 1991 dopo la disgregazione dell’Unione sovietica, anche se è sempre rimasta all’interno del nuovo Stato la tensione tra chi si sentiva legato alla Russia e chi guardava all’Europa. La “Rivoluzione arancione” del 2004, l’occupazione della Crimea e del Donbass nel 2014, gli accordi di Minsk del 2014-15, sono i segni di una situazione che non è stata mai del tutto tranquilla e pacifica. Nel 2019 viene eletto l’attuale presidente Volodymyr Zelensky, un ex attore comico diventato leader del suo Paese, con un programma di mediazione. Il 24 febbraio 2022 Putin invade l’Ucraina.  Esistono due posizioni su questa guerra. La prima: Putin è il solo responsabile, è interessato ad espandersi in Europa e vuole ricreare l’impero russo. La seconda: Putin è responsabile ma è stato provocato dalla espansione ad Est della NATO. I sostenitori della prima narrazione dicono che comunque anche se provocato lui ha iniziato a bombardare e invadere. Altri, che in realtà la Nato si è espansa per rispondere alle mire di Putin. Dinelli racconta gli anni ’80-’90 della sua vita, in parallelo con la storia mondiale, la rivoluzione culturale alla quale hanno partecipato molti scienziati russi, trasferitisi in Europa, la caduta del muro di Berlino e la speranza in un nuovo mondo, di un mondo pacificato che non si è mai realizzato, anzi l’Europa è diventata scenario di guerre: nel ’99 scoppia la prima guerra europea in Serbia. La Nato nel 2004 ingloba Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia e nel 2008 vengono invitate e far parte dell’alleanza Albania e Croazia  e  George Bush preme per l’ingresso dell’Ucraina e della Georgia, ingresso bloccato dalla Germania, a cui si uniscono Francia e Italia. Sfocia la seconda guerra europea, una guerra lampo in Georgia per impedirne l’ingresso nella Nato. Nel 2021 la Nato ha molti solati in Polonia, Bulgaria, Turchia dove vengono fatte varie esercitazioni. Il professore Dinelli ribadisce che la diplomazia è l’unica via d’uscita se vogliamo preservare la pace e chiede agli studenti secondo loro chi può farsi mediatore per frenare questo orribile conflitto in atto e ne chiede anche il perché. Gli alunni rispondono: potrebbe essere l’Italia ma non può perché fa parte della Nato dal 1949; potrebbe essere l’Europa ma non può perché molti suoi Stati sono membri della Nato; potrebbe essere la Chiesa perché è Stato super partes e la pace rientra nella sua mission; potrebbe essere l’America ma importante Stato membro della Nato; potrebbe essere la Cina perché grande potenza economica; potrebbe essere l’Onu (grande assente in questa guerra) se si riappropriasse della sua identità. Rimane il fatto che la guerra in Ucraina in atto, sta apportando grandissime sofferenze per il popolo ucraino con migliaia di morti, rifugiati, la scomparsa di generazioni di giovani e bambini, distruzioni di massa con effetti duraturi sull’economia del Paese e sulla pace globale. Anche l’impatto dell’uso delle armi sull’ambiente sarà enorme e devastante. Da parte russa, ci sono molte vittime tra i soldati, spesso giovani, coinvolti in azioni di guerra. La guerra in atto è il segno di un grande fallimento che riguarda tutti, specialmente le organizzazioni nate con l’intento di tutelare la pace, tutti i movimenti pacifisti nel mondo che non sono stati capaci di difendere l’ONU. È quindi necessario tornare a rimettere al centro la comunità internazionale. È un’operazione che deve essere globale e inclusiva di tutti i popoli e delle loro società civili in primis. Bisogna finalmente cominciare a costruire l’Uomo Planetario, costruire una comunità politica globale dove tutti abbiano a cuore gli interessi di tutti gli uomini e non solo dei propri compatrioti. In questo momento difficile e pericoloso per il futuro dell’umanità a tutti è rivolto l’invito a mobilitarsi per cambiare la prospettiva del proprio sguardo”.

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