Lamezia, Trame crea la rete nazionale dei Festival Antimafia

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Lamezia Terme - Una conferenza stampa per rendere la città partecipe del lavoro svolto dalla Fondazione Trame nell’ultimo anno, anche al di là delle attività legate al Festival, quella voluta dal consiglio d’amministrazione, composto da Nuccio Iovene, Gioacchino Tavella, Maria Teresa Morano e Armando Caputo. Ѐ andata a buon fine la metamorfosi di quest’importante realtà, ormai di respiro nazionale, in una Fondazione di Partecipazione, con relativo cambiamento della personalità giuridica e modifica dello statuto per adeguarlo al nuovo Codice del Terzo Settore.

“Dopo due edizioni, Trame 10 e Trame 11, svoltesi dopo la pandemia, in una situazione di passaggi istituzionali in regione, realizzate senza un euro di contributi pubblici, unicamente con il supporto dei nostri sponsor e partner privati e dell’Associazione ALA – che riceve un piccolo contributo annuale dal Comune in quanto socio – abbiamo deciso di rafforzare in nostro fondo in dotazione, indispensabile per il riconoscimento giuridico, lanciando una raccolta fondi, “Anch’io sono Trame”. Hanno risposto oltre un centinaio di persone, associazioni, anche soci ALA, e in meno di due mesi abbiamo raccolto circa 12.000 euro, più di quanto ci eravamo prefissati”, ha dichiarato Iovene, “Quindi meno di un mese dopo il cambiamento giuridico è stato effettuato: siamo una Fondazione di Partecipazione. ALA come socio fondatore continua ad avere potere decisionale sulla scelta del presidente e della maggioranza del consiglio d’amministrazione, ma siamo aperti anche al contributo di altri soggetti, cittadini, associazioni, lametini e non, in modo da avere maggiore solidità e programmare con più serenità il nostro lavoro”. Un discorso scevro da volontà di recriminazione, che si limita a prendere atto di una situazione che non favorisce in termini politico-amministrativi la persistenza del Festival, e la necessità di autonomia.

“Attendiamo ancora il saldo da parte della regione del bando 2020” ammette Iovene, “e posto che il nostro impegno di amministratori è totalmente gratuito, e offriamo servizi totalmente gratuiti, abbiamo da sostenere le spese di gestione di questo spazio – il Civico Trame – e le spese organizzative delle nostre attività. Possiamo continuare, grazie al sostegno del servizio civile, dei volontari, e al lavoro di persone come Cristina Porcelli, Claudia Caruso, Maria Immacolata Scimone e Maria Francesca Gentile, a garantire la continuità di una manifestazione che oggi ha un nome e una credibilità nazionali: nella selezione dei migliori Festival italiani proposta sulla prima pagina del Catalogo del Salone del Libro di Torino, rappresenta l’unico Festival della regione ad essere citato”. “Un patrimonio lametino”, dunque, come lo ha definito Gioacchino Tavella, rimarcando l’insensatezza della competizione, ma anzi la necessità di collaborare con altre realtà consimili per realizzare un approfondimento delle tematiche e un rinnovamento dell’antimafia che offra una risposta alla trasformazione in atto delle organizzazioni criminali, che “anche se uccidono meno non sono meno pericolose”. Una manifestazione che indubbiamente “ha avuto il merito di organizzare il dissenso”, sottolinea Morano, coordinatrice di ALA e responsabile del Progetto “Mani Libere”, ma anche referente di Trame Scuola, conclusosi martedì scorso, che porta le attività del Festival negli Istituti della regione. Trame collabora in realtà con varie realtà culturali, in particolare con Fondazione Treccani, con cui ha concluso un progetto nell’Istituto penitenziario minorile di Catanzaro.

E proprio nella direzione della collaborazione vanno una serie di iniziative realizzate durante l’anno: “Al Salone del Libro di Torino”, annuncia Iovene, “abbiamo dato vita al primo coordinamento tra i Festival Antimafia: con Trame, con più storia alle spalle, ne fanno parte “Noi Contro Le Mafie” che si svolge in Emilia Romagna, “Raccontiamoci le mafie” dalla Lombardia, “Legalitria” in Puglia, “Restart” a Roma. La rete, che si si chiama “Piazze Connection”, prevede la possibilità di organizzare in ogni Festival un evento in comune con gli altri – noi infatti dal 10 al 13 maggio siamo stati in Emilia – e l’avvio di un percorso comune e condiviso per un rinnovamento dell’antimafia. Un’altra rete realizzata è quella dei Festival del Sud, che necessitano condivisione e rilancio, nell’ambito della quale è stata realizzata una partnership con “Salerno Letteratura” diretto da Paolo Di Paolo”. Ancora top secret le novità relative alla nuova edizione del Festival, che non mancherà anche quest’anno di attrarre a Lamezia visitatori: secondo uno studio condotto sull’impatto di Trame dall’Università della Calabria oltre il 10 % del suo pubblico viene da fuori regione.

Giulia De Sensi

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