Lamezia Terme - Si è svolta come sempre di fronte ad un’accorata comunità di fedeli lametini la celebrazione notturna del Transito di S.Antonio da Padova, Protettore della città, seguita dalla messa solenne che ha concluso la tradizionale Tredicina. Il Transito, che rappresenta il passaggio del Santo dalla vita terrena a quella eterna, avvenuto ad Arcella presso Padova nel 1231, è stato celebrato da frate Francesco Trivelli, Cappuccino della Provincia Napoletana e ha visto l’uscita della statua venerata a Santa Maria degli Angeli sul piazzale del Santuario nel tripudio della folla. Dopo le letture commemorative e una riflessione sull’attualità della vita del Santo, la messa è stata celebrata dal Provinciale Padre Pietro Ammendola che pure si è soffermato sulla “realtà unica della testimonianza di Sant’Antonio, figura entrata come poche nel tessuto sociale, di riferimento per generazioni che si rinnovano”.
Un messaggio importante nell’anno in cui si celebra fra l’altro la scelta del passaggio di Antonio da Padova dall’Ordine claustrale degli Agostiniani a quello dei frati Minori di Francesco d’Assisi, ispirata dal desiderio del martirio nell’annuncio del Vangelo ai popoli. La ricorrenza di tale decisione, che non lo condurrà alla morte ma ad una lunga e fruttuosa attività di predicazione, è stata celebrata con l’arrivo da Padova a Lamezia di alcune sacre reliquie che si sono temporaneamente aggiunte a quella già venerata nel Santuario, come ricordato dal Provinciale. “Ma che non sia un atto esteriore quello di affidamento a Sant’Antonio, quanto piuttosto un atto di apertura del cuore, che ci porti ad essere persone mature e capaci di responsabilità”, ha ricordato concludendo e congiungendosi in preghiera con i devoti del Santo di Padova sparsi in tutto il mondo. I vari momenti della celebrazione sono stati scanditi dai canti dell’“Emmanuel’s Choro” diretto dal Maestro Sara Saladino, con l’accompagnamento alle tastiere del Maestro Diego Apa.
G.D.S.
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