Lamezia, ufficialmente annullate le processioni e monsignor Schillaci torna in Sicilia per un periodo di riposo

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Lamezia Terme - Come anticipato da il Lametino. it, niente processioni quest’anno a Lamezia in occasioni delle feste patronali che interessano i quartieri cittadini con i loro Santi Patroni. L’ufficialita’ è arrivata direttamente dal vescovo della Diocesi lametina, monsignor Giuseppe Schillaci, attraverso una lettera inviata ai presbiteri che ha ringraziato per “la vicinanza e il grande affetto” dimostrati in “questo momento della mia vita. Ringrazio il Signore perché il tutto si risolverà con un po’ di riposo e una leggera cura farmacologica. Per questo motivo mi recherò qualche giorno in Sicilia. Come sapete - ha scritto ancora Schillaci - avevo già previsto gli incontri vicariali, con il desiderio di poter incontrare in piccoli gruppi tutto il presbiterio, ma li rimandiamo con un nuovo calendario”.

Il Vescovo poi si è detto “consolato dalle notizie che ricevute circa la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo che con senso di responsabilità sta osservando le norme contenute nel protocollo. Tutto questo è possibile grazie alla collaborazione e al buon esempio di ogni presbitero che sa avere a cuore la comunione sopra ogni cosa. Era mio desiderio celebrare la Santa Messa Crismale sabato 30 maggio, ma gli ultimi fatti mi hanno portato a decidere di celebrarla lunedì 6 luglio 2020 nella Chiesa Cattedrale, ricorrendo il primo anniversario della mia ordinazione episcopale, dopo aver richiesto parere alla Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei sacramenti”. Quindi ha fatto accenno alle “restrizioni governative che hanno impedito alle nostre comunità di ritrovarsi per il Triduo Pasquale e per questo sarebbe opportuno valorizzare la solennità di Pentecoste. Invito i presbiteri a proporre la Veglia di Pentecoste e a rinnovare le promesse battesimali nella Santa Messa della Pentecoste, mentre può essere valorizzata a margine della celebrazione eucaristica, la ricollocazione del Cero Pasquale nell’area battesimale”.

Per quanto riguarda la Solennità del Corpo e Sangue del Signore che sarà celebrata in tutta la Diocesi domenica 14 giugno, “non essendo possibile vivere la consueta processione - ha sottolineato il Vescovo - ogni parrocchia predisponga in sostituzione un’adorazione solenne e prolungata del Santissimo Sacramento; chi lo desidera può prepararsi alla Solennità del Corpus Domini riproponendo la pratica delle Solenni Quarantore non celebrate nel tempo quaresimale. All’interno della Chiesa stessa o sul sagrato si può proporre per la conclusione dell’adorazione comunitaria, una brevissima processione e la benedizione. Sarà cura di ogni parroco salvaguardare il rispetto delle norme contenute nel protocollo e in particolare il divieto di ogni assembramento. L’attuale momento storico può essere colto non solo in termini di limitazione, ma in alcuni casi anche di purificazione e di sobrietà soprattutto in merito alle manifestazioni esterne per le feste della Beata Vergine Maria e dei Santi. È evidente che la proibizione di ogni assembramento non consente alcuna festa civile, qualora fosse necessario ribadirlo. Rispetteremo tale indicazione, anche se dovesse cambiare la normativa vigente, per tutto l’anno 2020. Sarà un’occasione propizia da cogliere e non una limitazione, al fine di proporre, nel nostro modo di vivere le feste patronali, una dimensione più evangelizzante e attenta alla carità. Prediligiamo la cura della predicazione, il tempo prolungato della preghiera e la disponibilità per il sacramento della riconciliazione. Per quanto riguarda le processioni - ha dunque annunciato ufficialmente monsignor Schillaci - sono proibite sino a mia nuova comunicazione. Inoltre, non è consentito portare le immagini sacre su camion o altri mezzi simili. Per la solennità dei Santi Pietro e Paolo, Patroni della Diocesi, con il rispetto della normativa vigente ci ritroveremo nella Chiesa Cattedrale per la Santa Messa stazionale. Per quanto riguarda le attività estive che interessano i nostri bambini e ragazzi, ringrazio già fin d’ora l’Ufficio Catechistico, la Pastorale Giovanile e l’Azione Cattolica per il progetto Aperti per ferie, il cui materiale trovate sul sito diocesano. Ringrazio ancora la Caritas diocesana e le Caritas parrocchiali perché so che non operano solo in base all’emergenza, ma stanno continuando nel silenzio a prendersi cura di chi ci sta più a cuore ora: i poveri”.

Fin qui, dunque, i passi e le decisioni più salienti di una lettera intrisa oltre che di indicazioni ufficiali, anche di un messaggio chiaro ai fedeli e alla Curia. Un senso di gratitudine per la vicinanza dopo il recente ricovero, ma anche indicazioni precise ai parroci su come proseguire il cammino in sua assenza. Una sorta di “vacatio” che permetterà al capo della Curia lametina di riposarsi, giacché i sanitari lametini hanno riscontrato fra le cause del recente malore, stress e affaticamento dovuti, probabilmente, all’eccessivo carico di lavoro a cui si sarebbe sottoposto monsignor Schillaci nel corso di questo primo anno di mandato all’interno di una Diocesi vasta e con oggettive problematiche.

A.C.

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