Lamezia, una cittadina scrive al presidente Occhiuto: "Pronto soccorso è un'odissea, non lasciateci morire"

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Lamezia Terme - Una cittadina, esasperata dalla condizione critica della sanità calabrese, scrive al presidente della regione Occhiuto e nello specifico racconta quanto vissuto al pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia. “Caro presidente, le scrivo per farle sapere in che condizioni critiche versa il nostro sistema sanitario, parlo, per quanto mi riguarda, dell’ospedale di Lamezia Terme" lo afferma la figlia di una paziente lametina che, nella lettera aperta scrive: "Un'odissea, ieri ho avuto un'esperienza terribile: ore di attesa dalle 2:00 del mattino fino alle 22:00 del giorno successivo per avere notizie, cure, su mia madre. Un pronto soccorso pieno di gente malata che giaceva li da ore in attesa di essere soccorsa. Non ci sono medici: uno o due al massimo, più un paio di infermieri e un oss. L'ambulanza di Maida ha soccorso mia madre senza avere un medico a bordo: giusto l'autista e un infermiere! Non ci sono posti letto per ricovero in nessun ospedale della Calabria, siamo al collasso! Un sistema sanitario assente. Anche se ci sono stanze, poi manca il personale. Come si può ancora essere, nel 2022, una regione da terzo mondo? Oggi mia madre è stata collocata su una barella dopo diverse ore nelle quali è stata parcheggiata in una stanza, dedita ad ufficio, del reparto di medicina".

"Tutto scandaloso e offensivo - prosegue - nei confronti di noi cittadini che paghiamo il ticket e le tasse come tutte le altre regioni. Si muore, si muore per assenteismo di uno stato che non ci tutela. Quando, invece, la salute dovrebbe avere la precedenza su tutto il resto. Fate in modo che le persone possano lavorare attraverso domande e concorsi, perche' i tagli alla sanità sono quelli che ci uccidono di più rispetto ai tanti problemi che affliggono noi calabresi. Confido nella sua carica e la stimo come persona, so che può combattere questo male che purtroppo da anni dobbiamo subire per colpa della malapolitica precedente. Non lasciateci soli a morire... grazie".

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