Lamezia: vasto incendio tra campo Scordovillo ed ospedale

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Lamezia Terme – Una densa colonna di fumo nero, probabilmente dovuta anche alla combustione di alcuni pneumatici, ha avvolto la zona antistante l’ospedale di Lamezia. In particolare, l’incendio è stato appiccato in un ampio terreno incolto che i trovata il campo rom di Scordovillo e l’ospedale. Sul posto sono intervenuti sia i vigili urbani che i vigili del fuoco e la polizia. Per domare il vasto incendio su un’area grande quanto un capo di calcio, sono intervenuti più mezzi antincendio per domare le fiamme. L’ultimo rogo, in ordine di tempo, tra l’altro molto vasto, pone ancora l’accento sulla questione fumi che interessa non solo il quartiere in questione ma, a seconda anche di come spira il vento, buona parte del centro città.

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REAZIONI

Quartiere Capizzaglie, prefetto Catanzaro intervenga subito

“Ancora un risveglio investiti dai fumi maleodoranti provenienti dagli insediamenti abusivi del villaggio di Scordovillo per i residenti di Lamezia sud. Anche questa mattina infatti, dal lato della ferrovia, si è innalzata la solita densa nube nera: odore nauseabondo e panorama che ormai da tempo esaspera gli abitanti. L'Associazione esprime delusione nei confronti delle istituzioni che non riescono a fermare questi delinquenti che mettono a rischio la salute dei cittadini e invita il prefetto di Catanzaro a intervenire a fermare questa polveriera che ormai brucia un giorno si e uno no”.

Mastroianni, provvedimenti d'urgenza e risolutivi per il campo Rom di Scordovillo

“L’emergenza del campo nomadi di Località Scordovillo, situato a ridosso del centro urbano e a latere della zona residenziale dell’ospedale lametino, non ha precedenti nella storia di questa città e deve rappresentare una priorità programmatica “reale” da cui non si può certo prescindere. Quanto stà accadendo negli ultimi tempi desta preoccupazione e motivato allarme nella popolazione residente. Una situazione inverosimile e sulla quale personalmente nutro molte riserve anche perché, oggettivamente, non vi è stato alcun seguito amministrativo all’ordinanza di sequestro disposta qualche anno addietro dall’autorità giudiziaria e a cui sarebbero dovuti inevitabilmente conseguire lo sgombero e la bonifica dell’intera area.
 
Ciononostante, i continui focolai di rifiuti di ogni genere e pneumatici che ai nostri giorni ardono e sprigionano nell’aria tossine e nanopolveri cancerogene in qualsiasi ora della giornata (giorno o notte non fa differenza) costituiscono grave pregiudizio all’interesse generale poiché attentano e aggravano i problemi della salute pubblica e del contesto urbano e ambientale nel loro complesso. Il superamento del campo rom di Scordovillo è quindi ineludibile e deve essere affrontato celermente con senso di responsabilità da parte di tutti, certamente e laddove possibile nell’ottica dell’inclusione con un piano di intervento abitativo risolutivo senza evocare la violenza delle ruspe e senza però eludere “l’emergenza Scordovillo” come avvenuto fino ad oggi per responsabilità delle precedenti amministrazioni locali”.

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