Lamorgese: “In arrivo in provincia Catanzaro 33 unità Polizia di stato, qui gli investigatori migliori” - VIDEO

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Catanzaro – “Arriveranno 33 unità di forze di polizia per rafforzare gli organici nel territorio della provincia di Catanzaro. Va tenuto conto che l'anno scorso, a causa dell'emergenza Covid, abbiamo avuto un blocco dei corsi di formazione, adesso si stanno concludendo e sarà possibile effettuare le indispensabili integrazioni di organico che i territori richiedono”.  Lo ha affermato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese nel corso della conferenza stampa che si è svolta nel palazzo della Prefettura di Catanzaro al termine della riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza a cui hanno preso parte il neo eletto sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, il vicepresidente della Provincia Ferdinando Sinopoli, i vertici provinciali delle Forze dell'ordine, il procuratore generale della Repubblica e il procuratore capo Nicola Gratteri. Le integrazione nell'organico della polizia di Stato andranno a supplire le riduzioni subite nell'operazione “Strade sicure” decretate dal Parlamento nella Finanziaria 2020, “ma a Catanzaro c'erano 40 unità relative a “Strade sicure” - ha rilevato Lamorgese - e adesso arriveranno 15 unità in più. Per quanto riguarda la Guardia di finanza di Soverato – inoltre - è stata elevata da tenenza a compagnia”.

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Estorsioni: ancora poche denunce

“Durante il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza – ha spiegato il Ministro - abbiamo fatto il punto della situazione sulla criminalità nel capoluogo di regione con particolare riferimento all'incidenza della 'ndrangheta nel settore delle estorsioni e dell'usura. Quello che è emerso è che le denunce sono poche, il che desta preoccupazione perché il fenomeno estorsivo resta ancora troppo sommerso”.

“Nella provincia di Catanzaro i migliori investigatori”

“Abbiamo affrontato, inoltre, le questioni relative agli Enti locali: attualmente sono 7 i comuni in stato di predissesto e 10 i comuni in stato di dissesto. La prefettura ha emesso 12 provvedimenti interdittivi mentre l'anno scorso erano stati 32. Per quanto riguarda gli indici di delittuosità nella provincia di Catanzaro abbiamo rilevato una riduzione del 12, 7% nel primo quadrimestre del 2022 rispetto al primo quadrimestre del 2021, il comune di Catanzaro ha segnato il -22,8 %. Questi dati certamente sono positivi e danno atto dell'impegno massimo delle forze di polizia del territorio ma dobbiamo anche verificare la percezione di sicurezza dei cittadini che non sempre corrisponde ai dati in nostro possesso. Certamente ci sarà una spinta importante grazie all'integrazione di organico delle forze di polizia – ha concluso il capo del Viminale - ma confrontandomi con il procuratore generale e con il procuratore capo ho potuto rilevare che questo territorio può fregiarsi dei migliori investigatori”.

Mafia: "Adegueremo norme su scioglimento Comuni"

“Le norme ci sono, le adegueremo sempre di più”. A dirlo è stata sempre il ministro dell'Interno, rispondendo ai giornalisti che le hanno chiesto se ci sono allo studio nuove normative in tema di scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, anche alla luce di recenti sentenze che hanno annullato il commissariamento, come quella del Consiglio di Stato sul Comune di Guardavalle (Cz). “Abbiamo fatto norme successive, l'impianto – ha sostenuto Lamorgese - sta cambiando lentamente, di recente abbiamo fatto una norma che consente un tutoraggio del Comune laddove non ci sia una contiguità continuativa ma occasionale con organizzazioni criminali, proprio per cercare di salvare il più possibile il voto dei cittadini. Certo – ha rimarcato il ministro dell'Interno - è che se ci sono gli estremi i cittadini hanno anche diritto ad avere una gestione corretta e che garantisca la legalità in tutti i settori. Vediamo: le norme ci sono, le adegueremo sempre di più”.

Ius scholae: "Se ne occupa Parlamento”

“E' un provvedimento a livello parlamentare, quindi si vedrà in quella sede se si chiuderà o meno. Non ho alcun ruolo in questa fase”. Così il ministro ha risposto a una domanda dei giornalisti sullo “ius scholae”.

Bruno Mirante

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