Larussa (ANAAO-Assomed) su servizio sanitario regionale: "Si rischia paralisi definitiva del sistema"

medici-in-sciopero.jpgCatanzaro – “È all’attenzione dei media il disegno di legge (incardinato nella competente Commissione con corsia preferenziale, per una rapida approvazione entro fine anno) che prevede lo scorporo dei c.d. “presidi ospedalieri a gestione diretta” dalle AA.SS.PP., e l’incorporazione nelle AAOO di riferimento: un iter velocissimo per una legge destinata a cambiare radicalmente (in peggio!) la sanità calabrese”. Interviene sull’argomento Filippo Maria Larussa Segretario regionale ANAAO-Assomed.

“Il progetto – spiega Larussa in una nota - prevede l’applicazione del “modello lombardo” di separazione tra Enti erogatori di prestazioni sanitarie (gli ospedali) ed Enti acquirenti delle stesse (le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali  o A.S.S.T.): un format introdotto da almeno 20 anni ma rivisto e corretto per le molteplici criticità funzionali emerse in fase applicativa. Ne consegue che le A.S.S.T. possono, in base a valutazioni di convenienza economica ed affidabilità, comprare, per i cittadini del loro ambito, pacchetti di prestazioni (ricoveri, interventi ambulatoriali, diagnostica strumentale e di laboratorio, ecc) o da “ospedali pubblici” o da strutture accreditate (note come case di cura e/o laboratori  privati “convenzionati”): concorrenza in regime di mercato libero. Peccato che le seconde, in Calabria non offrano, se non con pochissime lodevoli eccezioni, prestazioni in emergenza-urgenza (leggi: non hanno Pronto Soccorso) e neanche di alta complessità (leggi: accettano casi non “rognosi” ma remunerativi, i cosiddetti malati in elezione, ergo decidono chi e quando ricoverare). Altra storia in Veneto, Emilia, Toscana e, ovvio, Lombardia, dove la concorrenza è tra pari, e, non a caso, la sanità funziona”.

Segnala infine Larussa “che il personale dei nosocomi interessati sarebbe funzionalmente e gerarchicamente gestito dall’Ospedale HUB di riferimento provinciale, con inevitabile, sia pur temporanea, disattivazione di reparti e servizi se le esigenze assistenziali prioritarie dell’Azienda Ospedaliera incorporante rendessero necessaria la mobilita’ d’urgenza del personale medico e sanitario. Ricordo che per l’Area Centrale della Calabria confluirebbero nel “Pugliese – Ciaccio” gli ospedali “spoke”di Lamezia (certo), Crotone, Vibo (forse), gli ospedali generali di zona (ma non è chiaro) di Soverato, Tropea, gli ospedali di montagna di Soveria Mannelli, Serra S.Bruno, Soriano. Una torre di babele, il cui articolato lacunoso ed incerto è oggetto di discordanti interpretazioni tra gli stessi estensori! Qualora questa versione della legge venisse approvata, delle due l’una: o si  risolverebbe nella solita gattopardesca riforma di facciata, destinata a restare sulla carta, simbolo dell’ennesima incompiuta di questa martoriata Terra (ma foriera di negative, pesanti ripercussioni su percorsi professionali e condizioni di lavoro degli operatori, legittimati alla salvaguardia del decoro e della dignità di entrambe!) oppure porterà alla (agognata?) situazione di caos totale e paralisi definitiva del sistema. Condizioni, queste ultime, che in Medicina determinano la morte subitanea del soggetto (il Servizio Sanitario Regionale nel caso di specie)”.

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