Lupo morto appeso all'ingresso di Marcellinara, insorgono gli animalisti: "Gesto vigliacco" - REAZIONI

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Marcellinara - Macabro risveglio stamattina a Marcellinara, dove all’ingresso del paese è stato ritrovato un esemplare di lupo morto e appeso a un cartello stradale. Immediatamente la notizia ha fatto il giro del web ed ha colpito i diversi passanti che hanno mobilitato le forze dell’ordine intervenute per rimuovere l’animale e avviare le prime indagini per verificare chi possa aver compiuto il gesto criminale. Ai carabinieri della stazione di Marcellinara e ai forestali il compito di fare chiarezza sull’accaduto che ha evidentemente scosso l’opinione pubblica per la violenza e la crudeltà.

A seguito del rinvenimento del lupo morto e impiccato, dal mondo delle associazioni Animaliste si è immediatamente alzato un coro di proteste.

REAZIONI

Angelini (FareAmbiente): “Abbattere il muro dell'omertà”

“A poche settimane dal ritrovamento e il soccorso di un lupo trovato ferito nella Sila Cosentina arriva la notizia di un atto barbaro commesso ai danni di uno stesso animale. Questa volta il fatto si è compiuto a Marcellinara in provincia di Catanzaro, dove un lupo è stato rinvenuto morto e impiccato a un palo della segnaletica stradale secondo quanto riferito dalla stampa locale e sui social”. Lo dichiara Giuseppe Angelini delle Guardie Ecozoofile dell'associazione FareAmbiente di Catanzaro con sede a Lamezia Terme, al quale sono state recapitate le foto dell’accaduto. “Le indagini - prosegue - sono ora in corso da parte dei Carabinieri di Marcellinara i quali sono intervenuti tempestivamente. Dal mondo delle associazioni Animaliste si è immediatamente alzato un coro di proteste”. “Atto crudele da punire”, evidenzia ancora Angelini di Fare Ambiente Catanzaro che consiglia di valutare insieme alle Associazioni Animaliste e al Comune di Marcellinara “di mettere a disposizione una ricompensa a chiunque sarà in grado di fornire informazioni utili all’identificazione dei o del colpevole in modo da abbattere il muro dell'omertà. Marcellinara è un paese di gente civile che non ha nulla a che fare con questo tipo di vigliaccherie. Non si esclude nulla, una pista importante potrebbe essere fornita dalle richieste di rimborso pervenute per danni agli allevamenti. Si tratta di un atto di estrema gravità che non può rimanere impunito, esistono pene severe per l'uccisione di un animale come previsto dalla legge 189/04  Art.  544-bis.  -  Chiunque, per crudeltà o  senza  necessità,  cagiona  la  morte  di  un animale è  punito con la reclusione da  quattro mesi  a due anni”, riferisce inoltre Giuseppe Angelini che fa parte squadra Investigativa Delitti sugli Animali. “Chiediamo agli organi preposti - conclude - di sequestrare la carcassa dell’animale e di inviarla presso l’Istituto Zooprofilattico se non si è già provveduto, dove potranno essere svolte le necessarie operazioni per identificarne le cause della morte. Le Guardie di FareAmbiente sono da anni impegnate per la prevenzione e repressione dei reati contro l'ambiente e gli animali ivi compresa l'attività contro il bracconaggio. Il Lupo rappresenta una delle specie più emblematiche del nostro patrimonio naturale e culturale, e per questo va tutelato”.

Sidoli (Ape): “Il 'Canis lupus' è una specie rigorosamente protetta”

"La bestia umana che ha commesso questo efferato crimine - afferma Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape) - crede di intimidire con questo messaggio macabro. Si sbaglia, risponderà per animalicidio. Ricordiamo che il 'Canis lupus' è una specie rigorosamente protetta in quanto annoverata nell'allegato IV della direttiva Habitat (92/43/CEE), che all'articolo 12 ne proibisce qualsiasi forma di cattura o uccisione. Pertanto, chiediamo al ministro dell'Ambiente Sergio Costa di richiedere una relazione urgente di quanto accaduto alle forze dell'ordine e procedere alla costituzione di parte civile per reati commessi ai danni della fauna, bene indisponibile dello Stato. Siamo stanchi di dover condannare simili atti. I lupi sono il simbolo del Bel Paese. Sono molto di più che una specie da conservare, rappresentano il territorio e fanno parte del patrimonio della biodiversità dell'Italia. Le Regioni devono ratificare e dare attuazione al nuovo 'Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia' favorendo una risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività dell'uomo sul territorio. Chiediamo che vengano stanziate le risorse necessarie alla messa in atto delle soluzioni di prevenzione come strategia di convivenza di lungo respiro con un predatore che assicura la funzionalità dell'ecosistema".

Nicoletti (Legambiente): “Un gesto tanto plateale quanto vigliacco”

"La notizia del ritrovamento di un lupo impiccato al cartello d’ingresso del comune di Marcellinara, alle porte di Catanzaro, ci lascia sgomenti per la barbarie con cui sempre più spesso ci si accanisce contro la fauna selvatica ed il lupo in particolare. Si tratta di un gesto orribile, che stride clamorosamente con gli sforzi compiuti in questi giorni proprio per permettere il recupero e la cura in natura di un lupo nel Parco nazionale della Sila. Tutto questo non fermerà gli sforzi che stiamo mettendo in campo con il progetto Wolfnet, anzi, ci spingerà a insistere con maggior impegno per promuovere un cambiamento culturale necessario per la tutela della fauna nell’areale appenninico”. Lo afferma il responsabile Aree protette e biodiversità di Legambiente, Antonio Nicoletti sulla triste vicenda del lupo impiccato in provincia di Catanzaro, avvenuta a pochi giorni dalla consegna dei cani pastore abruzzesi per la difesa delle greggi ad alcune aziende del luogo. Ogni anno nel nostro Paese vengono rinvenuti uccisi tra i 200 e i 300 esemplari di questa specie (il 10-20% della popolazione totale) per diverse cause (bracconaggio, avvelenamento, incidenti) tra cui anche gesti clamorosi e violenti come quello di questa mattina a Marcellinara. Un gesto tanto plateale quanto vigliacco che però non ha lasciato indifferenti quei cittadini che si sono fermati per prestare soccorso al lupo: un fatto positivo che indica l’evolversi di una consapevolezza nuova, un cambio culturale atteso ma per nulla scontato. “Continueremo a collaborare con gli allevatori e le associazioni di categoria per risolvere i problemi che la convivenza con il lupo crea alle imprese – sottolinea Nicoletti - percorreremo la strada della condivisione e della ricerca di soluzioni efficaci per ridurre i danni da predazione alle imprese zootecniche, come abbiamo già fatto donando un primo contingente di cani da guardiania a dieci imprese che operano in Sila. Ma con la stessa determinazione chiediamo alle autorità preposte di perseguire i responsabili di questo gesto vile utilizzando metodiche investigative innovative che in altri casi analoghi hanno permesso di individuare i colpevoli. Per questo, abbiamo già comunicato alle autorità la nostra disponibilità a collaborare attivando le conoscenze e le esperienze maturate degli ultimi 10 anni dalla Rete Wolfnet che opera per la tutela del lupo in Italia".

Wwf annuncia esposto alla procura: "Individuare subito responsabili"

"Ad appena due giorni dalla liberazione di un magnifico individuo di lupo che era stato investito su una strada della Sila, soccorso da un automobilista di passaggio e curato dai veterinari cosentini, un altro episodio, questa volta di matrice completamente opposta, ricorda quanto sia ancora lunga e difficile la battaglia per la convivenza tra l’uomo e il predatore. Un altro lupo è stato rinvenuto, ormai morto, appeso ad un cartello stradale in territorio di Marcellinara, suscitando lo sdegno generale, specie di quanti, sui social, hanno potuto vedere il macabro spettacolo. Il WWF stigmatizza con forza questo atto di pura barbarie che ci riporta indietro nel tempo, quando i carnivori (non solo i lupi, ma anche le volpi, i gatti selvatici, ecc.) erano considerati “nocivi” e per questo perseguitati e  sterminati con ogni mezzo, tanto da portare lo stesso lupo sulla soglia dell’estinzione, con appena un centinaio individui stimati in tutta Italia ai primi anni ’70,  secondo i dati della prima ricerca sulla specie organizzata dal WWF e dall’Università di Roma e denominata “Operazione San Francesco”. Il WWF ricorda che il territorio di Marcellinara purtroppo non è nuovo a simili episodi di crudeltà: nel 1996 le carcasse di sette cuccioloni furono rinvenute dopo che i poveri animali erano stati avvelenati, per quanto emerse dalle analisi dei veterinari. E, come se non fosse bastato, un altro lupo, una femmina, questa volta sventrata e appesa, venne fatta ritrovare  dopo pochi mesi nella proprietà di un rappresentante locale dell’associazione. Per il WWF occorre puntare ancora con maggiore decisione sulla sensibilizzazione dei cittadini e delle categorie interessate, indicando le soluzioni da adottare per favorire la convivenza tra l’uomo e questi maestosi e importantissimi predatori. Una delle principali soluzioni per proteggere il bestiame è l’uso di cani da guardiania, come il magnifico pastore della Sila che, appositamente addestrati, riescono in maniera efficace ad evitare gli avvicinamenti dei lupi. La presenza del lupo in un territorio è fondamentale perché contribuisce a garantire il naturale equilibrio di un intero ecosistema, per questa ragione il lupo deve continuare ad essere tutelato. Il WWF sarà sempre attento a denunciare e respingere ogni tentativo di alterazione di questo equilibrio e continuerà ad operare, in stretta sinergia con le forze dell’ordine, al fine di garantire il rispetto dell’ambiente e della legalità. Pertanto, nel ringraziare il personale dell’Arma dei Carabinieri che si sta occupando delle indagini e nel preannunciare l’imminente deposito di un esposto alla Procura della Repubblica competente,  il WWF auspica che le stesse possano presto giungere alla individuazione dei responsabili di un gesto così riprovevole".

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