Migliaia di fedeli a Paravati per anniversario morte di Natuzza

natuzza_paravati_santuario.jpg

Mileto (Vibo Valentia) - Migliaia di fedeli da ogni parte d'Italia sono giunti sin dalle ore 8 a Paravati di Mileto, in provincia di Vibo Valentia, per il settimo anniversario della morte della mistica Natuzza Evolo. Cancelli aperti gia' da dalle 8,30 presso la a Villa della Gioia di Paravati dove a partire dalle 10 con la recita del rosario e la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo monsignor Luigi Renzo e' stata ricordata la figura di Natuzza Evolo a sette anni dalla sua morte, avvenuta all'alba del primo novembre del 2009. In quel momento accanto al suo capezzale nella stanzetta del centro per anziani "monsignor Pasquale Colloca" c'erano, tra gli altri, i figli Salvatore, Annamaria, Antonio, Angelina e Francesco e i suoi padri spirituali, don Pasquale Barone e padre Michele Cordiano. In tanti in preghiera oggi nella chiesa "Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime" giunti con diversi bus. 

La funzione religiosa è stata officiata dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monignor Luigi Renzo, che, nell'omelia, ha più volte rimarcato "la necessità di vivere secondo i precetti cristiani mettendo al primo posto la misericordia a l'amore per i nostri simili. Essere santi - ha aggiunto il Vescovo - non è un privilegio di pochi. Tutti noi nel battesimo abbiamo l'eredità per poter diventare santi". Riferendosi a Natuzza, il presule ha ricordato come la mistica di Paravati abbia vissuto "in piena e convinta umiltà fiduciosa della misericordia e della bontà di Dio ed ha saputo incarnare le beatitudini", aggiungendo come sia "importante fare riferimento e affidarsi alla misercordia di Dio".

Prima di congedarsi, mons. Renzo ha fatto riferimento al processo di canonizzazione di Natuzza, avviato subito dopo i 5 anni dalla morte previsti dal Diritto canonico. "Al momento - ha detto il presule - non ci sono novità. Avrei voluto darvi qualche buona notizia su di lei, ma per ora non ne ho, spero per pochi giorni ancora. Pazientiamo e il Signore ci premierà".

© RIPRODUZIONE RISERVATA