Migranti positivi al Covid trasferiti ad Amantea: cittadini bloccano statale 18 - REAZIONI

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Amantea – Un’ondata di protesta si è sollevata tra i cittadini di Amantea alla notizia del trasferimento di 13 migranti pakistani, risultati positivi al Covid-19 a seguito del primo test rinofaringeo eseguito nelle scorse ore a Reggio Calabria, da Roccella Ionica in una struttura Cas di Amantea. La task force dell'Asp di Cosenza ha prontamente avviato i protocolli e sta gestendo in loco il focolaio dei migranti. A breve saranno visitati dall'equipe medica e poi tamponati nuovamente.È stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine per presidiare la situazione, visto che alcune persone si sono stese a terra bloccando la Ss18, in segno di protesta, chiedendo sicurezza e il trasferimento immediato dei migranti in un centro più idoneo. 

Numerosi cittadini di Amantea stanno ancora protestando contro la decisione di collocare in una struttura Cas. Una protesta che viene attuata con due blocchi stradali in due punti differenti sulla statale 18, l'arteria che collega sul Tirreno la Calabria con la Lucania e la Campania. Al momento il traffico procede a rilento e le forze dell'ordine che presidiano i due blocchi stanno predisponendo deviazioni su strade secondarie.

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Reazioni

Bruno Bossio (Pd): "Amantea e la Calabria non meritano rischio di ulteriori e gravi conseguenze"

Sulla vicenda è intervenuta la parlamentare del PD, Enza Bruno Bossio: “12 migranti del Bangladesh, positivi al Covid, sono stati trasferiti ieri sera da Roccella Ionica in una struttura Cas di Amantea. È evidente - precisa - l’allarme che immediatamente questa notizia ha creato nella popolazione. Anche perché Amantea non è una cittadina qualsiasi: è uno dei centri turistici e commerciali più importanti e popolosi della Calabria. Chi ha avuto l’idea di scegliere un luogo con queste caratteristiche certamente non ha fatto la scelta più logica. A riguardo, questa mattina ho sentito il prefetto di Cosenza e il responsabile del dipartimento prevenzione dell’ASP che mi hanno rassicurata sulle modalità con le quali è avvenuto il trasferimento. Da Roccella i migranti sono stati trasportati, senza alcun contatto con la popolazione di Amantea, direttamente nella struttura e da lì non sono più usciti. E non usciranno per tutta la quarantena, grazie ad un controllo H24 delle forze dell’ordine ed un monitoraggio costante dei medici dell’Azienda Sanitaria. Seguirò passo passo l’evoluzione della situazione perché Amantea e la Calabria non meritano di subire ancora, per responsabilità esterne, lo stress di questi mesi con il rischio di ulteriori e gravi conseguenze per lo sviluppo economico del nostro territorio”.

Di Natale (Iric): "Scelta di trasferimento ad Amantea infelice"

“Non nascondo forti preoccupazioni per la notizia appresa ieri del trasferimento ad Amantea di tredici migranti risultati positivi al covid 19. La Calabria in generale non è in condizioni di fronteggiare emergenze di questa portata ed una situazione del genere –sottolinea il segretario-questore del Consiglio regionale, Graziano Di Natale (Iric)-, va assolutamente scongiurata. E’ necessario, pertanto, senza ulteriori perdite di tempo, un intervento immediato del Governo per evitare che possa accadere il peggio”. Aggiunge Di Natale: “Ritengo che la scelta di trasferimento di Amantea sia infelice sia per il posto individuato che si trova al centro della città sia per motivi di chiara opportunità trattandosi di una cittadina che da sempre è meta di tanti turisti.  Fortemente preoccupato, in modo particolare, per l’adeguatezza sia della struttura che dell’assistenza, chiedo – conclude Di Natale - quindi un intervento immediato del presidente della Regione Calabria  perché è impensabile che si possa gestire l’emergenza sanitaria in questo modo.”

Nesci: “Preoccupazione per una situazione ad alto rischio”

“Condivido il timore e il disappunto del Presidente Santelli: tra i 48 migranti sbarcati a Roccella, 28 sono risultati positivi al Covid, ed ora c'è un serio rischio di riproposizione di una situazione emergenziale in Calabria” – Il Commissario provinciale Fdi di Reggio Calabria Denis Nesci esprime preoccupazione per un evento che, se non circoscritto, rischia di diventare incontrollabile. “Mesi di sforzi e sacrifici per rendere una regione ‘Covid free’ rischiano di essere vanificati da un’inconsistenza del Governo, ancora incapace a gestire e prevenire il fenomeno degli sbarchi incontrollati. Proprio dall’ Africa - continente in piena emergenza Covid - fa notare Nesci - arrivano notizie sconfortanti di innumerevoli focolai, e il Governo Conte che fa? Lascia inibiti gli ingressi da 13 Paesi per il rischio contagio ma consente, o meglio, non riesce ad impedire, lo sbarco sulle coste calabresi di profughi infetti da Covid-19. Se gli sbarchi dovessero continuare e il Ministro dell’Interno Lamorgese non sarà in grado di attuare contromisure adeguate e forti, i nostri territori saranno esposti a rischi e pericoli dalla portata inimmaginabile, perché le nostre comunità superata la crisi degli scorsi mesi, saranno costrette a vivere settimane d'ansia e ricatapultate nella paura di un isolamento forzato. I migranti trasferiti, ad Amantea, Bova e Bova Marina - conclude il Commissario provinciale - impegneranno in modo più accentuato i volontari e gli operatori di sicurezza, pertanto, voglio esprimere pubblicamente il mio totale sostegno ed apprezzamento per il loro infaticabile servizio".

Ferro (Fdi): "Se si trasforma la Calabria nel pre-triage covid dell’Europa ogni sforzo sarà mandato in fumo"

Sullo sbarco a Roccella Jonica di 28 migranti positivi al coronavirus il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro annuncia una interrogazione al presidente del Consiglio Conte, al ministro dell’interno Lamorgese e al ministro della Salute Speranza. “Gli italiani - spiega Wanda Ferro - non hanno sopportato i lunghi mesi di lockdown per vedere vanificati i loro sacrifici dall’apertura incontrollata dei porti. I calabresi hanno contenuto il diffondersi dell’epidemia con il rispetto delle regole, e ora vedono i loro confini spalancati a chi proviene da paesi in cui sono presenti vasti e pericolosi focolai. La Calabria è sempre stata terra di accoglienza, ma deve continuare a proteggere il proprio fragile sistema economico e sanitario dalla minaccia del coronavirus e non può essere sacrificata sull’altare delle battaglie ideologiche. Come ha rimarcato l’assessore al Turismo Orsomarso, essere una regione libera dal covid ha consentito alla Calabria di proporsi come meta turistica sicura, con riscontri incoraggianti in termini di presenze e prenotazioni. Il turismo è linfa vitale per l’economia regionale, ma se si trasforma la Calabria nel pre-triage covid dell’Europa ogni sforzo delle istituzioni, degli imprenditori e dei cittadini sarà mandato in fumo. Occorre un impegno straordinario per controllare le coste ed impedire gli sbarchi di soggetti positivi al coronavirus che rischiano di fare esplodere una pericolosa ondata dell’epidemia, che rappresenterebbe un colpo letale per le regioni del Sud.

Bevacqua (Pd): "Sbarchi preoccupano ma no scaricabarile"

“Questa volta condividiamo la preoccupazione espressa dalla presidente Santelli sui rischi degli sbarchi di immigrati nella nostra regione. Non condividiamo, però, il suo tentativo di strumentalizzazione, scaricando sul governo nazionale le responsabilità”. Lo afferma il capogruppo del Pd alla Regione Calabria, Domenico Bevacqua. “Per questo – aggiunge Bevacqua -  chiediamo da subito la attivazione di un tavolo finalizzato a gestire l'emergenza". "Siamo in piena stagione estiva - aggiunge l'esponente derl Pd - e non si può pensare di ragionare solo in una logica meramente burocratica e priva di una conoscenza vera del territorio e delle strutture in esse presenti. Ciò che è avvenuto ieri, con il trasferimento ad Amantea, importante centro turistico del Tirreno già duramente provato dall'emergenza sanitaria e dalla crisi economica, di immigrati risultati positivi al covid ne è la testimonianza più evidente. La nascita, in queste ore, di comitati spontanei di protesta è inoltre un segnale preoccupante. Per questo – conclude il capogruppo Pd alla Regione Calabria -  chiediamo alla Santelli di farsi carico delle preoccupazioni legittime e di attivarsi e non fermarsi ai proclami. Noi siamo come sempre pronti a fare la nostra parte, sensibilizzando e coinvolgendo i nostri rappresentanti presenti nel governo nazionale”.

Furgiuele (Lega): "Accoglienza non può significare esporre a grandi  rischi di ordine sanitario una regione"

"Se qualcuno al governo pensa di trasformare la Calabria nel lazzaretto d'Europa, si sbaglia di grosso. Reagiremo con determinazione alla politica della indifferenza del presidente Conte e dei suoi ministri verso le migrazioni incontrollate.  La nostra terra nei duri mesi del covid ha dimostrato  buon senso e spirito civico. Ciò ha permesso di ridurre al minimo il rischio del contagio come dimostrano le evidenze dei bollettini quotidiani. Per tale motivo nutro la viva preoccupazione che la scellerata e irresponsabile politica del governo sul fronte degli sbarchi possa mettere a repentaglio gli sforzi che le nostre popolazioni hanno compiuto non senza l'impegno dell'esecutivo regionale guidato dalla Presidente Santelli. Accoglienza non può significare esporre a grandi  rischi di ordine sanitario una regione" è quanto si legge in una nota dell'onorevole della lega Domenico Furgiuele.

Siclari (FI):“Il governo blocchi gli sbarchi o lo facciano le regioni autonomamente”. 

Il senatore forzista Marco Siclari non ha dubbi: “Non abbiamo strutture adeguate per garantire ne una quarantena idonea, ne un’assistenza sanitaria efficace a centinaia o migliaia di immigrati che giungono e possono continuare a giungere in questi giorni nel nostro Paese. Per essere chiari, affinché sia idonea e sicura la quarantena, eliminando il rischio che possano evadere dai centri di assistenza, gli immigrati che arrivano in Italia con i gommoni o con le navi (cariche di persone) devono stare dai 30 ai 60giorni in quarantena in caso di presenza di un positivo Covid19 nell’imbarcazione. Da diversi stati dell’Africa (es. Libia, Egitto) possono arrivare centinaia di persone affette da Covid. Così come abbiamo bloccato ingressi la aerea dal Brasile e da altri paesi, è necessario bloccare gli sbarchi in Calabria e Sicilia prima che sia troppo tardi. Non possiamo RISCHIARE altro lockdown”, ha concluso il senatore azzurro.

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