Nelida Ancora (Ucid): rilanciare l’economia di pace per il Meridione

nelida-ancora-bis.jpg

Lamezia Terme - “Il nord da solo non ce la può fare a vincere le sfide globali senza il sud. Lo sviluppo del Paese è in quel Mezzogiorno a cui finora è stato negato il diritto di partecipare responsabilmente alla crescita dell’Italia. Siamo noi cattolici che abbiamo l’impegno di invertire la tendenza, perché il Meridione non sia considerato soltanto serbatoio di voti, bensì una opportunità di sviluppo per un’Italia motore della integrazione euromediterranea”. Sono alcune riflessioni con cui Nelida Ancora, delegata nazionale Ucid-Uniapac*, esperta di cooperazione internazionale, invia il suo saluto di buon lavoro ai laici provenienti da tutto il sud Italia che domani, martedì 13 ottobre 2015, parteciperanno all’incontro sul tema “Costruire i soggetti della carità politica”.

L’iniziativa che si terrà all’Oasi Bartolomea di Lamezia Terme a partire dalle 15.30, si prefigge la finalità di “arrivare alla costruzione di un percorso comune nel quale il bene che tante realtà, ecclesiali e non, generano attraverso il loro gratuito impegno, divenga maggiormente condiviso, visibile e fruibile”. Nelida Ancora, non potendo essere presente all’incontro ne evidenzia la valenza, unitamente all’impegno manifestato dagli stessi laici che ne sono promotori. Questo il suo appello: “La politica deve dare un indirizzo chiaro e soprattutto credibile. I problemi del Sud vanno affrontati nell’ambito di una strategia nazionale tenendo ben presente la sfida imposta dall’attualità internazionale. La realtà è più importante dell’idea ci dice Papa Francesco”.

Nelida Ancora è del parere che non serva un nuovo partito cattolico nell’agone politico. “Al contempo – rimarca - non basta essere cattolici per contribuire a rigenerare la politica italiana, è necessario ritrovare come popolo il senso di uno spirito di condivisione, di comunione al servizio di una progettualità alta, al servizio dei grandi valori universali. Come ribadisce quotidianamente Papa Francesco nelle sue omelie a Santa Marta, nei suoi discorsi, documenti e non ultimo nell’ enciclica Laudato Sì“.
“E’ urgente e basilare - asserisce Ancora -  una forte presa di coscienza e una piena responsabilità del mondo cattolico verso il futuro del nostro Paese. Energie, nuova linfa vitale, unite a competenze vissute con coerenza e correttezza, da far confluire in un movimento in grado di ricostruire l’identità di un popolo che sappia parlare all’umanità del Terzo Millennio. C’è bisogno che il mondo cattolico non sia diviso, che riscopra la sua vocazione universale, abbandonando provincialismi ed autoreferenzialità. La sfida che ci attende è quella della pace, dello sviluppo”.

Crisi economica e pace, un binomio difficile da coniugare ma “anche la dimensione spirituale e religiosa possono contribuire al rilancio di una nuova economia, un’economia di pace, improntata su dei principi imprescindibili come la solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità. Una economia al servizio di uno sviluppo integrale e sostenibile”. Ricordando quanto Papa Francesco scrive nella Laudato Si, Nelida Ancora aggiunge:“Il dialogo tra universo economico, mondo della politica e sfera culturale, è non solo possibile ma è necessario. Il confronto è globale, per vincere la sfida c’è bisogno di una grande partecipazione, da parte di tutti a partire dalle periferie. La Chiesa tutta, intesa come comune cammino di vescovo e popolo, può e deve farsi promotrice di questo dialogo”.  

La delegata Ucid esprime grande apprezzamento per la posizione della Conferenza episcopale calabrese che, con i suoi due ultimi documenti, ha preso delle posizioni molto ferme e decise, volte anche a far superare il forte gap che esiste ancora tra nord e sud: una marginalità totale che ha impoverito tutto il Paese e che ha ‘sganciato’ il Meridione dal resto d’Italia. Buon lavoro, dunque, ai convegnisti che nel pomeriggio di domani si incontreranno a Lamezia per individuare nuove strade per una politica che riscopra quegli alti valori ormai dimenticati necessari per amministrare la res publica; con l’auspicio che vengano tracciati nuovi percorsi, attraverso cui la componente cattolica sappia essere protagonista della rinascita dell’Italia e del sud.
                                                                          

© RIPRODUZIONE RISERVATA