Nuova escursione alla ricerca della Grotta delle Fate sul monte Reventino

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Conflenti - Si sono avventurati tra sentieri impervi, arrampicati sulle rocce alla ricerca della Grotta della fate del Reventino. Una trentina di escursionisti ha percorso (difficoltà E), domenica 26 gennaio, oltre 14,5 chilometri per un nuovo viaggio tra natura, miti e leggende. Lungo un sentiero totalmente sterrato, i partecipanti hanno potuto ammirare la Pietra del Corvo, Villa Cesira (antica residenza estiva di latifondisti del luogo) e la suggestiva Grotta delle Fate il tutto circondato da un bellissimo panorama tra i monti Mancuso e Reventino, il Tirreno e il Golfo. Guidati dal naturalista Francesco Bevilacqua, l’uscita è stata organizzata dal Festival delle Erranze e della Filoxenia, Conflenti Trekking con il presidente Emanuele Mastroianni e la Proloco di Platania rappresentata da Bruno Gallo, per un'avventura unica e suggestiva. A stupire il gruppo, anche le acrobazie di un piccolo scoiattolo tra un ramo e l’altro.

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La leggenda delle fate del Reventino

In breve, la leggenda narra che sul monte Reventino vivessero delle Fate. Esse, decisero di costruire una chiesa e mandarono un garzone alla ricerca di alcuni muratori. I lavoratori, che provenivano dalla vicina Conflenti, ogni giorno puntuali ricevevano vino e buon cibo portato loro dal garzone. I muratori, incuriositi da quelle prelibatezze, decisero di scoprire chi le cucinava. L'uomo, che tra l’altro era muto, non voleva tradire le fate e far capire agli operai da dove proveniva quel cibo così venne ucciso dai muratori arrabbiati per non aver potuto conoscere quel segreto. Il giorno dopo però nessuno portò loro del cibo e abbandonarono il lavoro. Si narra anche che i muratori morirono a loro volta. Le fate, addolorate per la morte del garzone, scomparvero e dissero: “Ritorneremo fate solo quando il monte Reventino si unirà con il monte Cucuzzo”. C’è chi racconta che la chiesetta in costruzione crollò e, ancora oggi, appoggiando l’orecchio sulla roccia si può sentire il suono delle campane della chiesa, mai terminata. Questa una delle versioni della storia. La leggenda narra ancora che la più piccola delle fate volando via perse una scarpetta che sarebbe ancora oggi dispersa tra i monti.

R.V.

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