Parte da Pizzo l'appello dell'associazione “Pinetamare insieme” a sindaci e istituzioni per tutela del mare

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Pizzo Calabro (Vibo Valentia) - Parte da Pizzo e più precisamente dall'associazione "PinetAmare insieme" un appello rivolto a tutti i Sindaci dei comuni, sia interni che costieri, che si affacciano sul litorale tirrenico. "L'estate appena trascorsa - viene riportato in una nota - ha reso evidente, semmai ci fosse bisogno di ulteriori conferme, il livello di forte inquinamento che interessa l'area marina da Paola, fino alle coste del Vibonese. Macchie di nauseabonde e maleodoranti sostanze, di colore marrone e verde, dopo le primissime ore del mattino, invadevano quotidianamente le acque del mare, impedendo a bagnanti locali e turisti (che naturalmente si guarderanno bene dal ritornare in Calabria) di poter anche solo accedere ad esse. Tutta la stagione estiva ha visto una così raccapricciante, tragica e anche incredibile situazione (il tutto documentato da foto, video, reportage)”.

Secondo l’associazione “i primi attori che si ritiene debbano attivarsi affinché questa vergognosa situazione cambi, sono proprio primi cittadini di ogni singolo comune, in quanto diretti responsabili del processo di depurazione. Ed è a loro che l’associazione si rivolge, segnalando una progressiva insofferenza da parte di cittadini perbene, che affermano il sacrosanto diritto di un mare pulito. Cittadini che per la prossima stagione estiva, difficilmente staranno a guardare senza reagire, naturalmente pacificamente, ma non senza determinazione, lottando presso le sedi opportune”.

Pertanto, chiedono ai sindaci di “pretendere dalla Regione stanziamenti per una efficace depurazione! Chiedano - aggiungono nella nota - a gran voce, che la gestione delle acque, a partire dall’acqua potabile, fino alle acque reflue sia affidata a tecnici di comprovata esperienza”. E, rimarcano: “Si affidino alle Procure che, stando agli ultimi interventi messi in atto, hanno ben compreso la gravità della situazione e si stanno già muovendo. Si comprenda, una buona volta, che il mare, oltre che salute, è ricchezza economica, in una regione disgraziatamente priva di ogni altra possibilità lavorativa”.  

Infine, un messaggio di speranza: “la bellezza del mare che si sta assaporando in questi giorni di settembre, provoca ancora più rabbia, nella consapevolezza che questo è il mare di cui si è privati. E se, a volte, si può apparire anche disincantati, sia chiaro che ormai non si è più privi di voglia di lottare, nella consapevolezza  che bisogna lavorare, denunciare e attenzionare le acque del mare nei mesi invernali e non in estate, quando sarebbe ormai troppo tardi”. 

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