Presentato alla città il libro "Vigor Lamezia 100 anni di storia", quarta fatica letteraria di Gianni Scardamaglia

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Lamezia Terme - Presentato nel salone del Chiostro di Lamezia Terme il libro di Gianni Scardamaglia “Vigor Lamezia 100 anni di Storia”. Quarta fatica letteraria del docente e allenatore lametino, prima di carattere calcistico, coincisa proprio con il centenario dalla fondazione del club biancoverde. “Quando, due anni fa, pubblicai il libro sulla storia di Lamezia Terme, parecchi mi chiesero di scriverne uno anche su quella della maggiore realtà calcistica cittadina. A convincermi realmente sono tuttavia state, quattro mesi fa, le ripetute telefonate fattemi da Torino da un ragazzo che mi ha detto di essere stato da me allenato per pochi mesi nel settore giovanile della Vigor, dove io stesso ho giocato quattro anni. Il libro è suddiviso in decenni a partire dagli anni venti; come mio solito, oltre a raccontare la mera storia del club, ho riportato diversi aneddoti e battute goliardiche. Mi scuso anticipatamente per gli errori che inevitabilmente avrò commesso, avendo dovuto lavorare su tremila nomi e alcune centinaia di foto. A proposito di queste ultime, non poche sono state le difficoltà trovate anche a causa dei tanti che, dopo avermene promesse, non si sono fatti più sentire”.

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Nel rispondere alle tante domande fattegli dal giornalista Rinaldo Critelli, che ha moderato l’evento, l’autore ha rispolverato diversi ricordi della sua lunga esperienza in biancoverde, oltre a tratteggiare i pregi, e, perché no, anche qualche difetto, di calciatori, tecnici e dirigenti del passato.  A partire dalla figura di Alberto Spelta “che disponeva di una falcata e di un’intelligenza calcistica fuori dalla media di quei tempi. Il suo arrivo portò una ventata di professionalità. Convinse, ad esempio, l’allora presidente Dattilo a dotarsi della figura del direttore sportivo, che fu Antonio Carlei affiancato da Lillino Galeno dato che il primo non aveva ancora il tesserino”.

Nitido pure il ricordo del compianto Nicola Samele. “Durante la presidenza Cantafio mi chiamò proponendomi di affiancare proprio Spelta nella conduzione tecnica della Vigor.  Io, che ero reduce dalla vittoria del campionato di Promozione con il Sambiase, andai a parlare con Alberto, ma non essendo abituato a lavorare da secondo, per giunta ad un tecnico più grande di me, non accettai la proposta. Nicola è stato come un padre per il sottoscritto, anche se caratterialmente eravamo l’opposto: lui vulcanico, irascibile ma buono, io molto riservato”. Ricordata anche un’altra figura non più tra noi, lo storico massaggiatore Leopoldo Cortese. Diversi gli allenatori della prima squadra biancoverde con i quali ha collaborato Scardamaglia. “Baroncini aveva la mia stessa formazione di maestro, sebbene lui non avesse mai deciso di insegnare. Sereni lo ricordo come un grande professionista. Di Ernesto Costantino mi è rimasta impressa la sua poca esperienza. Modestamente ne sapevamo di più io e Gennaro Pulice che allora allenavamo nel settore giovanile o fungevamo da tecnico in seconda, ma avevamo il “torto” di essere lametini.  Il sottoscritto si è invece sempre battuto per la valorizzazione dei giovani locali”.

Dopo la proiezione di un breve video che ha ripercorso, con l’ausilio di foto suddivise per periodi, il racconto del libro, spazio alla sorpresa della serata: la telefonata, direttamente dall’Argentina, dell’indimenticato bomber vigorino Nacho Castillo, il quale si è augurato che “arrivi presto qualcuno serio e ambizioso in grado di riportare in alto la Vigor”. Una targa ricordo è stata consegnata a uno dei figli di Antonio Carlei,  e ritirata, data la sua impossibilità a presenziare, dal giornalista Antonio Cannone. “Quindici anni da calciatore, sette da allenatore e due da direttore sportivo. Questi – ha elencato Scardamaglia - i numeri biancoverdi di Antonio, unico diesse ad aver vinto due campionati di fila alla Vigor, dove, peraltro, veniva chiamato a fare l’allenatore ogni qualvolta non c’erano soldi”. Numerosi, poi, gl’interventi di ex bandiere come Franco Gigliotti, Giovanni Di Cello, Antonio Gatto e Tony Lio; di giornalisti, compreso il “decano” Virgilio Colloca; tifosi ed ex dirigenti. Ognuno di loro, ricordando i rispettivi trascorsi a tinte biancoverdi, ha espresso l’augurio che torni presto ad esserci una sola Vigor, gestita da soggetti capaci di farla ritornare agli antichi splendori. Presente anche il neo assessore allo sport Luisa Vaccaro che ha portato i saluti del primo cittadino.   

Ferdinando Gaetano  

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