Prevenzione Hpv e violenza contro le donne al centro di due incontri a San Pietro a Maida

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San Pietro a Maida - Nelle giornate del 26 e 27 novembre si sono svolti a San Pietro a Maida all'auditorium comunale due importanti incontri dedicati rispettivamente al tema della prevenzione hpv donna e della violenza contro le donne. 

La presentazione del libro di Rossella Nasso sull'HPV

"La prevenzione è Vita!” con la storia di Alice raccontata da Rossella Nasso nel suo libro Il Nemico in Comune (non vivere per amare ma amati per vivere). Una storia che smuove le coscienze sull'importanza della prevenzione della salute e descrive i sentimenti provati dalla protagonista, una donna di 40 anni, sempre vigile e puntuale, risultata positiva ad infezione da HPV ad alto rischio oncogeno. La forza della donna è innata, scrive la Nasso, ogni istante non passato con amore è tempo perso, amarsi significa salvarsi, in questo modo Alice reagisce alla paura e allo sconforto, riappropriandosi dell'essenza della sua quotidianità, superando grazie all'affetto della sua famiglia, all'amicizia vera e al supporto medico sanitario il periodo più buio della sua esistenza.

La storia del libro introdotta dall'assessore alla cultura di San Pietro a Maida Loretta Azzarito “è un monito affinché l'esperienza raccontata non lasci indifferenti le donne ai propri doveri di prendersi cura della propria salute, ma è anche aggiunge l'assessore, un prezioso strumento di immedesimazione, la stessa che ci conduce a volere più bene a noi stesse, è in questo modo che possiamo continuare a volere bene anche ai nostri cari. Comprensione, amicizia, amore per la vita in questa società che corre a duemila, sono i presupposti per non restare mai sole. Alice si trova spiazzata dice l'autrice del libro Rossella Nasso, si sente disorientata perché esegue annualmente i controlli di screening, ma si accetta, affidandosi alle figure professionali ed i medici di famiglia, aggiunge, devono essere il filtro per avvicinare alla prevenzione. Infine, conclude la Nasso, lo scritto vuole portare il messaggio di essere vigili e attente, di avere rispetto della nostra persona prima che con gli altri”. 

Con l'autrice, il direttore di preserreedintorni.it Franco Polito, che ha parlato del libro come “una splendida creatura che contiene in sé l'orgoglio di essere donna, l'amicizia, la fede, la salute. Un inno a volersi bene sottoponendosi a screening per prevenire il male invisibile. Un libro scritto con il cuore aggiunge il direttore Polito che nella giornata della prevenzione mette insieme Medicina e Letteratura”. Il Sindaco di San Pietro a Maida Domenico Giampà sottolinea come “le politiche sanitarie devono poter orientare alla qualità della vita e chi amministra e governa la cosa pubblica deve avere la possibilità di sensibilizzare alla prevenzione perché è questa la cultura della salute. La storia del libro unisce le fragilità e i dubbi con l'esigenza di essere forti nella realtà, una realtà aggiunge il Sindaco Giampà che deve culturalmente indurci a fare prevenzione quando non è già tardi”.

L'importanza della prevenzione

Il Ginecologo Filippo Vescio ha spiegato che l'HPV è un problema che si può risolvere con la prevenzione. La Prevenzione dice il ginecologo Vescio è un investimento per lo Stato, ma per farla bisogna informare, bisogna convincere l'utenza che quello che si sta facendo ci può salvare. Bisogna prendere l'abitudine di andare dal medico quando stiamo bene e fare le visite generali. A spiegare nei termini scientifici l'infezione da papilloma virus è stata il medico igienista Annalisa Spinelli. Alice, dice il medico Spinelli, “è il prototipo della donna che arriva ad una diagnosi di probabile lesione "controllabile" a patto che si seguano dei controlli. L'hpv, aggiunge, è una mera infezione da papilloma virus che si contrae per via sessuale e con la quale si confrontano il 95% delle persone, uomini e donne, nelle donne l'infezione persistente che il nostro organismo non riesce a debellare da solo, può determinare insorgenza di lesioni al 5% che possono regredire spontaneamente o possono essere trattate ambulatorialmente con interventi mini invasivi evitando che si inneschi il meccanismo di lesione precanceroso cancro. Infine, ricorda, come la vaccinazione è quanto più efficace se la sessualità non è ancora iniziata e per tale motivo viene proposta ai ragazzi e alle ragazze fin dai 12 anni”. A concludere la discussione il funzionario regionale del dipartimento delle politiche sanitarie Caterina Azzarito che rivolge il suo plauso all'autrice Nasso per aver trattato e avvicinato all'argomento della prevenzione non in termini scientifici, bensì umanamente le donne in generale.

“Di prevenzione – si legge in una nota - questa cenerentola della sanità, se ne parla da anni, che la prevenzione sia determinante per la vita lo sanno tutti, eppure dice il funzionario Azzarito ce ne rendiamo conto quando la salute la stiamo per perdere. Sottolineando l'impegno ed il buon proposito dell'amministrazione comunale per l'iniziativa, aggiunge che tutti devono dare il proprio contributo affinché il benessere individuale diventi benessere sociale e che a livello regionale si lavora tanto affinché vengano messe in atto le attività di prevenzione. Secondo il piano regionale vengono trasmessi alle aziende sanitarie 9 miliardi di euro all'anno in tema di prevenzione, ma bisogna risollevare i centri di screening con aggiunto personale e coinvolgere nella tematica sempre più le scuole e le famiglie. Infine, ricorda, che del documento dello stesso piano della prevenzione tutti possono prendere visione, non solo gli operatori del settore e gli amministratori, ma anche ogni cittadino per la parte che lo riguarda e mettere in atto le azioni che gli sono suggerite”.

"Lottare per la vita attraverso la prevenzione"

Il filo conduttore delle due giornate del 26 e 27 novembre è un messaggio chiaro: "Noi donne dovremmo lottare per la vita attraverso la prevenzione e mai subire l'ingiustizia di non esistere moralmente e fisicamente, per il fallimento, frustrazione, potere imposto dall'altro genere. Noi donne dobbiamo essere opportunatamente informate sulla nostra salute e mai dover difendere la nostra libertà dalla violenza fisica e psicologica. "Noi" perché siamo tutti insieme vittime di un decadimento che offende tutte, i diritti umani di tutte e ci mortifica in una società che vorremmo invece vedere crescere contro le diseguaglianze di genere”.

Convegno “L'Amore è un'altra storia!”

È l'espressione del convegno svoltosi la mattina del 27 Novembre all'auditorium comunale, al quale hanno partecipato con un fiocchetto rosso attaccato al petto: Giulia Scalone sorella di Loredana Scalone uccisa barbaramente il 24 novembre 2020 e ritrovata senza vita 24 ore dopo, proprio nella giornata contro la violenza sulle donne, l'Avvocato penalista Arturo Bova, legale della famiglia Scalone, il parroco di San Pietro a Maida nonché direttore caritas della diocesi di Lamezia Terme Don Fabio Stanizzo, la Professoressa Graziella Ferrise referente dell'Istituto comprensivo statale di Maida per l'educazione alla legalità, l'Avvocato Criminologo Caterina Berlingieri promotrice antiviolenza sulle donne, il tenente comandante della compagnia di Girifalco Pasquale Cuzzola, in collaborazione con le classi 5° A e 5°B della Scuola Primaria e le classi 3°A e 3°B della Scuola Secondaria di primo grado, dei plessi di San Pietro a Maida, i docenti Gullo, Mazzotta, Colace, Mastroianni, Pallaria, Crialesi e Renda che hanno preparato gli studenti a manifestare la loro sensibilità al tema, la Commissione delle Pari Opportunità di San Pietro a Maida, che ha già stilato un programma di attività e iniziative per le pari opportunità ed attualmente composta da Lucia De Sando, Giuditta Diaco, Maria Rosaria Costantino, Simona Azzarito, Carmen Costantino, Caterina Papatolo e Loretta Azzarito.

La coraggiosa testimonianza della sorella di Loredana Scalone

Ad introdurre la discussione l'assessore alla cultura di San Pietro a Maida Loretta Azzarito che di concerto con il Sindaco Domenico Giampà ha curato l'organizzazione della manifestazione. Dalla testimonianza di Giulia Scalone accompagnata da parte della famiglia della compianta Loredana e dagli interventi del convegno si rileva che Loredana era una mamma, una sorella e una lavoratrice che non è riuscita a comprendere quanto la mente umana possa diventare pericolosa. Nata e cresciuta a Girifalco, accolta a Stalettì dove è diventata donna e mamma, Loredana tentava di rifarsi una vita, dopo la separazione dal primo marito, ma la sua vita è stata distrutta dalla furia omicida dell'altro genere umano. Strangolata e accoltellata senza tempo di difesa ed il suo corpo senza vita nascosto tra gli scogli di Pietragrande. Giustizia e non vendetta a Loredana Scalone e a tutte le donne vittime di violenza.

Una coraggiosa testimonianza quella della Scalone in questo ergastolo di dolore dei familiari, una testimonianza che ha ricevuto il silenzio più assoluto degli studenti che hanno manifestato la loro sensibilità recitando e mimando la poesia "In piedi, Signori, davanti ad una Donna" di William Shakespeare, sottolineando nelle loro riflessioni sul tema della violenza delle donne l'impegno della giovane attivista pakistana Malala Yousafzai per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione, rappresentando due dialoghi tra uomo e donna, il primo con le parole che mai devono essere pronunciate, segno di violenza, il secondo con le parole gentili e premurose alla donna, recitando passi del monologo " Donna" di Roberto Benigni. Amore e non violenza, umanità e non crudeltà ancora emerge dalla discussione, là dove la violenza è la negazione al rispetto dell’essere umano in generale e della donna in particolare. La violenza di genere è stato detto affonda le proprie radici principalmente nella mancanza della cultura del rispetto, di cui la scuola vuole e deve farsi promotrice, insieme alle famiglie e alle istituzioni tutte, in quanto anche un singolo caso di violenza sulla donna è sinonimo di fallimento sociale.

"Basta" alla violenza contro le donne è l'urgenza di porre fine a questo fenomeno in tutte le sue forme. Il sistema deve cambiare continuando a fare sensibilizzazione, eliminando i comportamenti omertosi su violenza contro le donne e con la formazione di nuovi militari che prestino particolare attenzione a queste tematiche e sappiano riconoscere situazioni di emergenza. Il codice rosso a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenza è un passo in avanti, ma è urgente quel "salto di qualità" che deve compiere il Paese per debellare i reati di violenza contro le donne. Per concludere con il messaggio di Laura Scalone sorella di Loredana, diffuso sui social. 

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