Pronto soccorso: addio ai colori per priorità di accesso, le novità da gennaio 2019

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Lamezia Terme – Sono state approvate, dal Ministero della Salute, le nuove linee guida che stabiliscono un cambiamento nei metodi di priorità di accesso al pronto soccorso, che dopo un lavoro di circa 8 mesi, prenderanno piede in tutti i pronto soccorso d’Italia a partire da gennaio 2019. Ad interessarsi dei nuovi cambiamenti che riguardano le priorità di accesso al pronto soccorso anche il comitato malati cronici del lametino. La priorità è snellire, velocizzare i tempi di attesa del pronto soccorso che solitamente due ore in media per un codice giallo (cioè un caso considerato critico nell' attuale graduatoria nazionale), calcolate da uno studio del Tribunale del malato, addirittura una settimana per un ricovero. Lì, dove l'assistenza dovrebbe essere invece immediata e gli errori ridotti al minimo. Per questo si è reso necessario un cambiamento annunciato già prima dell'estate come imminente, e che in queste ore torna alla ribalta vista la trasmissione - attesa a giorni - delle nuove linee guida approvate dal ministero della Salute alla Conferenza Stato-Regioni.

Ma cosa cambia, o dovrebbe cambiare, per rendere i Pronto soccorso più efficienti e operativi? Le regole di accesso cambieranno, quelle che in termini tecnici vengono definite come "codici di triage ". Oggi sono suddivisi in base a una scala di colori: dal codice bianco (prestazione non urgente) al codice verde (differibile) fino al giallo (mediamente critica) e al rosso (molto critica). La riforma pronta per approdare negli ospedali passerà invece a dei codici numerici che vanno da 1 a 5 con l'obiettivo, in particolare, di suddividere in due gradi di urgenza (il 2 e il 3) l'attuale codice giallo: uno relativo al paziente più a rischio, il quale dovrebbe essere d' ora in poi monitorato in modo più attento, l'altro relativo invece a chi è stabile e non rischia uno scompenso. Un doppio codice per la media gravità, insomma, che permetta agli operatori del coordinamento tecnico della Commissione Salute delle Regioni, che ha seguito la genesi del piano - di "stratificare" meglio le persone in attesa. A cui si aggiunge l'ambizione di un "tempo massimo" previsto per ogni grado di urgenza: accesso immediato per i codici 1, 15 minuti per i 2, un'ora per i 3, 2 ore per i 4 e massimo 3 per i 5.

Altre novità il ruolo di monitoraggio del personale infermieristico, display informativi sui tempi di attesa e punti di osservazione intensiva. C' è poi un allegato dedicato alle situazioni di "iperafflusso" spiegano “Un pronto soccorso può avere problemi di tre tipi: arriva troppa gente, ha difficoltà a smistare i pazienti al suo interno, oppure ha difficoltà a farli uscire, mandarli nei reparti e ricoverarli. Il documento del ministero precisa meglio la catena di operazioni da mettere in atto per gestire queste situazioni e prevede delle specifiche attivazioni di risorse interne”. Ad interessarsi del nuovo cambiamenti che riguardano le priorità di accesso al pronto soccorso anche il comitato malato cronici del lametino.

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