Rischio alluvioni in Calabria, Udicon: “Prevenire è meglio che curare”

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Roma - “Meno di un anno fa la Calabria fu messa in ginocchio da abbondanti precipitazioni che causarono allagamenti e rischi per l’incolumità dei residenti. Torrenti esondati, persone sui tetti e, purtroppo, la morte di una donna con il suo figlioletto di sette anni”. Lo scrive in una nota il presidente Nazionale dell’Udicon Denis Nesci. Che aggiunge: “L’ondata di maltempo dello scorso anno è stata devastante ed ha provocato ingenti danni in tutte e cinque le province calabresi. Le zone delle Serre comprese tra San Vito, Filadelfia, Polia, Chiaravalle, come la Piana di Gioia Tauro e quasi tutto il reggino non fu risparmiato. Numerosissimi i danni alle abitazioni, alle strade e alle coltivazioni. Sebbene la pulizia dei canaloni sia stata effettuata, a seguito di quegli eventi, molti torrenti e corsi d’ acqua sono ancora invasi da fitta vegetazione e detriti vari. Abbiamo provveduto - continua Nesci - a scrivere alle Prefetture di tutte le province, alla Regione ed alla Protezione Civile segnalando la pericolosità potenziale della situazione con l’invito, ognuno per le proprie competenze, ad intervenire urgentemente alla bonifica dei tratti d’alveo in cui persistono situazioni di rischio per la pubblica incolumità e la sicurezza urbana”.

“Con l’imminente arrivo della stagione invernale - prosegue Nesci - il rischio alluvioni nella nostra regione aumenterà esponenzialmente e la preoccupazione per possibili esondazioni di fiumi e torrenti lungo tutto il territorio, dall’area tirrenica all’alto ionio cosentino, è alta. I fenomeni meteo potrebbero tramutarsi in vere e proprie bombe d’acqua, impattando sulle diverse aree della regione e determinando delle criticità idrogeologiche del terreno, dando luogo ad importanti smottamenti. Già negli anni scorsi si sono verificati tristi episodi che hanno causato l’evacuazione di intere famiglie e la sospensione dei collegamenti elettrici. L’ Udicon, in qualità di associazione dei consumatori, si è prefissata, tra i diversi obiettivi, quello della tutela del territorio. In virtù di ciò invitiamo tutte le Istituzioni ad attuare un piano di prevenzione e di pulizia straordinaria dei nostri boschi, dei nostri canali di scolo, nonché di tutte le dighe che col tempo potrebbero risultare ostruite da detriti o altro materiale al fine di poter preservare l’incolumità di ogni cittadino nonché il nostro patrimonio ambientale, che potrebbe risultare danneggiato da eventuali cedimenti costieri o montani. Una realtà quella calabrese che potrebbe addirittura risentirne a livello turistico se non salvaguardata correttamente. Riconoscendo la grande sensibilità dimostrata nel tempo riguardo a tale tematica, invitiamo – conclude Nesci – i destinatari della presente, nell'ambito delle proprie competenze e responsabilità, ad attuare ogni azione volta alla sicurezza ambientale e conseguentemente della salute, tale da garantire l'incolumità di tutti i cittadini e la custodia di tutti i luoghi precedentemente richiamati”.

“Il rischio idrogeologico ed idraulico – dice il vicepresidente dell’Udicon Calabria, Domenico Iamundo – è fortemente condizionato tanto dai fenomeni metereologici quanto dall’azione dell’uomo. La progressiva urbanizzazione, l’abbandono dei terreni, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata manutenzione del territorio e dei corsi d’ acqua hanno sicuramente aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio, aumentando l’esposizione ai fenomeni e quindi il rischio stesso. Il rischio che coinvolge il territorio calabrese - prosegue Iamundo – è fondamentalmente legato alla possibile esondazione dei fiumi, le cui piene sottopongono gli argini a notevoli e prolungati carichi idraulici”.

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