Sanità in Calabria, Curia (comunità Competente): “Serve un’urgente riforma del settore”

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Catanzaro - Rubens Curia a nome di “Comunità Competente” chiede con forza al commissario alla Sanità, Saverio Cotticelli, una pronta modifica del comparto. “Stiamo assistendo – esordisce Curia - in questi ultimi mesi, a una serie di iniziative di sindaci della nostra regione che, giustamente preoccupati per l'aggravarsi della carenza di prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Regionale, chiedono con forza che i Presidi Ospedalieri, dove vivono le Comunità che loro amministrano, diano immediate e efficaci risposte ai bisogni di salute di queste”.

“I dati 2018 provenienti dal Tavolo Adduce sono ancora più preoccupanti – aggiunge - perchè, a distanza di nove anni dal commissariamento della Sanità Calabrese, la mobilità passiva ha raggiunto i 353 milioni e 829 mila euro! Ancora più strabiliante è che 60 milioni di euro di mobilità siano di "mobilità a bassa complessità", basti pensare agli 870 parti fisiologici fuori regione! E poichè meno efficiente è un Servizio Sanitario più spende, abbiamo un deficit complessivo di 991 milioni e 580 mila euro, escludendo la misteriosa ASP di Reggio, e nel solo 2018 abbiamo prodotto un disavanzo di 213 milioni e 285 mila euro che i calabresi hanno in parte coperto pagando Irap e Irpef per complessivi 105 milioni e 981 mila euro”. Poi Curia entra nel merito delle possibili soluzioni: “è urgente una "Riforma Organizzativa e Etica " del Sistema sanitario con l'elaborazione di un secondo "Piano Regionale per la salute "; infatti il primo "Piano per la salute 2004-2006" fu approvato nel lontano 2004. In questi 15 anni sono profondamente cambiati: a) i bisogni di salute dei calabresi con un incremento delle patologie croniche che assorbono oltre il 70% della spesa sanitaria e necessitano di nuovi modelli assistenziali quali l'Assistenza Domiciliare a lungo termine; b) i nuovi farmaci che hanno ridotto il tasso di mortalità di molte patologie aumentando la cronicizzazione; c) le moderne tecnologie che consentono l'assistenza da stazione remota e il modello di "Connected Care" con una sanità "digitale" sempre più protagonista; d) le nuove sensibilità e i moderni stili di vita con un aumento degli investimenti nella Prevenzione”.

“Vogliamo una "Riforma" – prosegue - che valorizzi in eguale misura la Medicina Territoriale e la Medicina Ospedaliera con l'istituzione delle Aziende Sanitarie Territoriali (AST) che, come scriviamo nel nostro documento, arresteranno l'ulteriore "desertificazione della Medicina Distrettuale trasformandola in un verde giardino" dove le Strutture Sanitarie Intermedie Territoriali (Case della salute - UCCP-AFT-Consultori - Case di Maternità etc…) svolgeranno un ruolo centrale e di filtro nei riguardi dei Presidi Ospedalieri, con una visione della medicina che il 76° congresso della FIMMG ben definiva nel suo tema centrale: "Prossimità e Organizzazione delle cure”. Una "Riforma " che, inoltre, istituisca le Aziende Sanitarie Ospedaliere (ASO) i cui management gestiranno la Spedalità Pubblica e Privata Accreditata riorganizzando le "Reti Ospedaliere" come un insieme di nodi collegati tra loro e con un coordinamento tecnico-scientifico tra gli ospedali che valorizzi il ruolo dei Direttori dei Dipartimenti Ospedalieri che dovranno garantire la formazione e l'aggiornamento del personale sanitario e, qualora necessario, lo spostamento delle equipes sanitarie o dei singoli sanitari tra i diversi nodi della rete ospedaliera. Il Commissario Cotticelli attui questa Riforma, sollecitando una grande Partecipazione, altro che verbali secretati !!, di quella "Comunità Competente" che in Calabria è presente nel mondo della Sanità, del Sociale, dell'Associazionismo, dell'Economia, dell'Università, non continui solo sulla strada dei "Programmi operativi biennali”, perchè è necessario un nuovo tessuto per confezionare un ambito su misura”. “Queste – afferma infine Curia - sono una parte delle proposte che noi come Comunità Competente avanziamo, siamo disponibili a un approfondito confronto perchè solo con una vera partecipazione potremo contribuire alla rinascita del nostro Servizio Sanitario e attuare, finalmente, l'articolo 32 della nostra Costituzione in Calabria”.

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