Trame 7, intervista a Guariniello: se fai il magistrato e decidi di fare politica non puoi più tornare indietro - VIDEO

intervista.jpg

di Maria Arcieri.

Lamezia Terme - “La giustizia non è un sogno perché ho creduto e credo nella dignità di tutti”.  “Un titolo che sembra ottimistico ma in realtà credo che non lo sia perché è vero che la giustizia ha tanti problemi”. Questo è il titolo del libro di Raffaele Guariniello, e queste le sue parole alla domanda sulla natura del titolo. E’ uno dei magistrati più importanti d’Italia, e ha presentato il suo libro nella piazzetta di San Domenico all’appuntamento delle 22, per Trame, festival dei libri sulle mafie. Intervistato da Gaetano Savatteri, si è occupato di mafia e terrorismo nel corso della sua carriera di magistrato.

VIDEO

“E’ difficile fare giustizia”, ha proseguito” però nonostante tutto per i cittadini, soprattutto per quelli più deboli rinunciare alla giustizia significherebbe rinunciare a una grandissima occasione, ha detto Guariniello. “Quindi è un invito a tutti a fare uso del nostro codice di procedura penale per far valere i propri diritti soprattutto per i cittadini che sono più deboli e non necessariamente i più poveri”. Ha sottolineato che “i più deboli possono contare sulla giustizia. Certo non tutti i processi possono arrivare a buon fine, però vari sono andati a buon fine. E hanno risolto dei problemi importanti”.

Riuscire a creare una Procura Nazionale specializzata in delitti ambientali. Questo è uno dei passaggi della conversazione sulla presentazione del libro. Il magistrato, nato a Salerno, ha dialogato per l’occasione con Gaetano Savatteri, direttore artistico del festival. “Le leggi sembrano andare bene fino a quando non c’è un giudice che si decide di punire chi non le rispetta”. Un uomo, un magistrato che leggendo sull’Espresso un’intervista di Zeman iniziò il processo per il doping nel mondo del calcio.  “Tifa per la Juventus eppure questo non le ha impedito di iniziare un’inchiesta che ha toccato la squadra di calcio che è la Fiat” ha chiesto il giornalista. “E in Italia è ancora un problema”.

IMG_20170623_220748.jpg

Per Guariniello “Questo è un paese dove il magistrato non è condizionato dal potere politico. E’ un regalo che ci ha fatto la Costituzione. Non ai magistrati ma a tutti i cittadini. E che dobbiamo conservare”. Nel libro si parla anche di eternit. “L’italia - racconta è l’unico paese in cui l’eternit è andato sotto processo e andrà sotto processo. Infatti adesso comincerà il processo   per i morti. In Italia” sottolinea.  Si parla spesso male del nostro paese, invece dobbiamo apprezzare alcune caratteristiche che sono sicuramente positive. Il magistrato italiano è visto come una sorta di pioniere in alcuni paesi esteri dove è andato e dove gli hanno chiesto: “Come fate a fare questi processi?”. Puntualizza che con questo non vuole celebrare la magistratura in assoluto. Ma va sottoposta a critiche e a controlli. Questi sono processi che si fanno in alcune zone del nostro paese, ha spiegato, e non si fanno in altre. O, se avviene, c’è una tale lentezza che poi si arriva alla prescrizione del reato. Per Guariniello, bisogna dare ai magistrati anche risorse organizzative. Per quanto riguarda i processi in materia di disastri ambientali, infortuni e tumori professionali. C’è un grande problema, ha detto “Per fare questi processi ci vogliono magistrati ultraspecializzati”. Poi ha fatto l’esempio del caso della ThyssenKrupp che dal 2007, ha avuto l’ultima sentenza il 2016. “Ci sono voluti quasi dieci anni, ma si è salvato dalla prescrizione. E abbiamo impiegato due mesi e mezzo per le indagini. E non perché siamo magistrati particolarmente bravi, ma perché non era il primo processo che facevamo in questa materia. Sono anni che ci occupiamo di materia di sicurezza e di salute”. E’ una misura che vorrebbe chiedere al Governo: “realizzare una Procura Nazionale per avere un organo con competenza su tutto il territorio nazionale con magistrati ultraspecializzati” ha concluso il magistrato davanti un pubblico impaziente di ascoltarlo e soddisfatto di averlo fatto. Dalle schedature alla Fiat, il doping nel calcio, la tragedia della ThyssenKrupp, la lotta contro l’amianto, le malattie professionali e i tumori al mesotelioma. Sono tutti processi targati Guariniello e raccontati  nel suo libro.

IMG_3912.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA