Trame9, Ciafani (Legambiente): “Ecomafie, Calabria terza per reati ambientali”

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Lamezia Terme – “La Calabria, nel ciclo illegale dei rifiuti, mantiene la sua presenza sul podio. Quest’anno si classifica terza regione d’Italia. 657 reati commessi lo scorso anno; l’8 per cento dei reati nel ciclo dei rifiuti di tutto il Paese è stato accertato in questa regione. 1.046 denunciati; 12 arresti; 351 sequestri, cioè un sequestro al giorno. La Calabria, lo scorso anno, ha visto sequestrare una discarica abusiva al giorno. E questo nonostante qui si facciano dei passi in avanti, perché ci sono tanti comuni ricicloni, e la raccolta differenziata funzioni in diversi comuni”. Nell’incontro di apertura della seconda giornata di Trame9, Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, dà l’anticipazione del dato calabrese contenuto nel Rapporto ecomafie 2019, che sarà presentato il 4 luglio prossimo in Senato. A dialogare con Ciafani, nel cortile di Palazzo Nicotera, la giornalista Rosy Battaglia.  “Da tempo - afferma Ciafani - le mafie si sono inabissate in questo Paese; così come si è inabissato il dibattito istituzionale su questa tematica, quando, specialmente in questo periodo, è fondamentale che si alzi il livello dell'antimafia civile. Il Rapporto ecomafie 2019racconterà, invece, come l'ecomafia sia viva e vegeta e lotta contro di noi in maniera poco visibile. Per esempio, i cantieri delle grandi opere pubbliche diventano luoghi per sversamenti illegali di rifiuti. Questa è una modalità meno visibile e sempre più ricorrente. Negli anni Ottanta, l'ecomafia guadagnava sulla gestione delle discariche. Poi, si è specializzata investendo in soluzioni più raffinate. Oggi opera dunque anche nella filiera del riciclo. In una parola, ha cambiato pelle. Sarà questa la nuova frontiera del contrasto all’ecomafia”.

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Ciafani sottolinea poi che “le aziende che si rivolgono alla mafia fanno un'azione di concorrenza sleale verso chi opera nel rispetto della legalità. Quindi, i reati di ecomafia sono anche crimini di impresa. Spesso si presentano dagli imprenditori dei tizi in giacca e cravatta che propongono sconti fino al 40 per cento per lo smaltimento. Ma è ovvio che questi prezzi stracciati nascondono degli smaltimenti illegali. Con guadagni stellari. Infatti, il bilancio delle ecomafie è tra i 15 e i 20 miliardi l'anno. Ma ora, con la legge 68/2015 sugli ecoreati, una nostra battaglia lunga 21 anni, chi inquina, paga”. Ciafani, inoltre, tocca altri nodi, come “le energie rinnovabili, che sono pulite e vanno promosse. Ma devono essere pulite anche sotto l'aspetto della fedina penale”; ancora, l’abbattimento di opere abusive “non lo deve fare più il comune, perché così resta vittima di ricatti elettorali. La lotta all'abusivismo edilizio, però, è orfana di una discussione politica. Ma la sensibilità dei cittadini monta sempre di più nel collaborare alla preservazione dei territori”. 

Giuseppe Maviglia

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