Trame9, Gratteri: "Non vivete Lamezia come se fosse una città ormai persa" - VIDEO

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Lamezia Terme – “Non dovete vivere Lamezia come se fosse una città oramai persa. Non abbattetevi. Lamezia è una città bellissima, piena di intelligenze di risorse. Non sentitevi smarriti per lo scioglimento. Andate oltre. Uscite, occupate le strade e le piazze come questa sera. Parlate a voce alta. Impegnatevi nel sociale. Allenatevi a gestire la cosa pubblica. Non fatevi trasportare dai discorsi di certa gente cupa”. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, infiamma la prima giornata di Trame9. Una piazzetta San Domenico gremita fino all’inverosimile lo accoglie con un lungo applauso. E il procuratore, con la pungente ironia che lo caratterizza, risponde così: “Io sono la soubrette della Procura. Ho dei colleghi meravigliosi, che hanno un senso dello Stato dieci volte più forte di quello che ho io. Sono loro che ci mettono l’anima e che lavorano più di me. In questi pochi anni abbiamo fatto dei passi da gigante, siamo quelli che produciamo di più in Italia. Siamo credibili, centinaia di persone ci vengono a trovare per denunciare le vessazioni che subiscono. Significa che siamo sulla strada giusta, anche se a qualcuno tutto questo provoca l’orticaria”.  

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Nell’incontro tanto atteso, Gratteri dialoga con la giornalista Emanuela Gemelli (Tgr) e i giovani volontari di Trame e Gutenberg Maria Francesca Gentile, Alessia Sauro, Francesco Cefalà, Raoul Serratore e Paola Longo sul libro scritto a quattro mani con Antonio Nicaso “Storia segreta della ’ndrangheta. Una lunga e oscura vicenda di sangue e di potere (1860-2018)”. Molti i temi toccati. A partire dal “sorpasso della ’ndrangheta sulla politica in termini di potere reale. Prima la ’ndrangheta si rivolgeva con ossequio alla politica, composta da una classe mediamente colta. Oggi, invece, come risulta dalle indagini, si va a casa del capo crimine per chiedere pacchetti di voti. Ma ricordiamoci che la ’ndrangheta è una minoranza. Però, è organizzata, e concorre a decidere chi diventerà sindaco. Per poi poter cogestire la cosa pubblica”. Poi, Gratteri punta il dito contro “la scrivania tra avvocato e cliente che s’è assottigliata, senza ovviamente generalizzare” e “l’antimafia del business e del potere fine a se stesso”.

Poi, il procuratore dice ai ragazzi: “Studiate. La scuola è importante. Lo studio è la vostra unica arma di riscatto. Eviterete così di essere manipolati. Potrete, invece, riprendervi la Calabria. Dobbiamo essere meno egoisti e stare vicino a chi soffre. È terapeutico e se ne esce più forti”. Infine, Gratteri sfata un luogo comune: “Non è vero che gli imprenditori in Calabria non possono lavorare. Oltre a essere onesto, l’imprenditore deve avere anche un pizzico di furbizia, cioè deve diventare il tifoso più accanito delle forze dell’ordine. Stare sempre al loro fianco. Diranno così che l’imprenditore è un infame, e ci penseranno tremila volte prima di andare a chiedergli il pizzo. È questo il più grande antidoto contro la ’ndrangheta”.

Giuseppe Maviglia

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