Ucid Lamezia: “Istituzione Parco del Reventino potrebbe essere primo passo verso il cambiamento”

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Lamezia Terme - L’Ucid (Unione Cristiani Imprenditori e Dirigenti ) nella sua azione tesa alla realizzazione e tutela del bene comune auspica che “gli organi competenti considerino l’opportunità di istituire il “Parco del Reventino”, valutando le nuove opportunità imprenditoriali e lavorative che una tale realtà potrebbe generare nell’entroterra lametino”. La tendenza green della politica economica – prosegue in una nota il presidente Ucd Lamezia Caterina Apostoliti - può essere uno strumento di sviluppo dell’economia dei territori montani e collinari del lametino che, non diversamente dalla maggior parte dei territori dell’entroterra italiano, subisce inerte la crisi economica e l’abbandono del territorio da parte dei giovani privi di sbocchi nel mondo del lavoro. La tutela dell’ambiente, bene comune così caro a Papa Francesco da dedicarvi la “Laudato si’”, costituisce, oggi – aggiungono ancora - un obiettivo ritenuto imprescindibile anche dalla Unione Europea che con la Green Public Procurement ha avviato un’azione volta a introdurre e rafforzare la sostenibilità dei consumi della Pubblica Amministrazione. In merito alle opportunità cui danno luogo l’istituzione di aree protette e parchi naturali si riporta quanto evidenziato dal Rapporto sull’economia reale dei parchi nazionali e delle aree protette del 2014 elaborato dal Ministero dell’Ambiente e da Unioncamere per il quale: “quasi ovunque, laddove sono presenti aree naturali protette, sono nate associazioni e cooperative, spesso promosse da giovani. In particolare, in contesti caratterizzati da forte spopolamento, o da endemici fenomeni di sottoccupazione e disoccupazione giovanile, si sono sviluppati modelli imprenditoriali di accoglienza particolarmente innovativi, capaci di creare un effetto moltiplicatore sul territorio e di generare un indotto significativo in altre attività produttive. Si tratta certamente di segnali interessanti, che potrebbero modificare in modo significativo le prospettive di sviluppo di questi territori e di altre aree del Paese (a partire dalle cosiddette “aree interne”), favorendo l’affermazione di un percorso di crescita sostenibile che, soprattutto nel Mezzogiorno, faccia leva proprio su un laboratorio di buone pratiche - in grado di coniugare sviluppo economico, crescita occupazionale, sostenibilità ambientale e produzioni di qualità - quale può essere il sistema delle aree naturali protette”.

Le possibilità di sviluppo e di incremento occupazionale coniugati con la tutela dell’ambiente cui dà luogo l’istituzione di aree protette e di parchi naturali attuano il cambiamento tanto auspicato dal Santo Padre nella Lettere Enciclica sulla Cura della Casa del Bene Comune: “I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alla sofferenza degli esclusi “. L’Ucid - concludono - ritiene che l’istituzione del Parco del Reventino possa costituire un primo passo verso un cambiamento effettivo, possa essere un mezzo idoneo a favorire nuove iniziative imprenditoriali, a creare nuovi posti di lavoro e a ingenerare nella popolazione un nuovo sentimento di speranza di poter costruire il proprio futuro anche nella propria terra e vicino ai propri cari”.

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