Undici nuove Professioni nella sede regionale della scuola di Noviziato Cappuccino a Morano Calabro

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Morano Calabro (Cosenza) - “Con fede salda e ferma volontà”: questa la formula, non solo rituale ma di sostanza, con la quale hanno promesso gli 11 ragazzi fra i 22 e i 30 anni che in un pomeriggio di sole, nella chiesa di San Francesco a Morano Calabro, dopo un anno trascorso in convento, hanno scelto di avviarsi con una Prima Professione al percorso che li porterà sulla strada dei voti perpetui, nella pienezza della vita religiosa Cappuccina. Un anno dunque trascorso nel discernimento vocazionale, nel silenzio della preghiera, seguiti da un Maestro preposto, presso la sede regionale della scuola di Noviziato di Morano. La scuola non accoglie solo novizi provenienti dalla Provincia Cappuccina di Calabria ma giovani provenienti da tutto il sud Italia e oltre: infatti quest’anno, insieme a ragazzi venuti dalla Puglia e dalla Sicilia, a professare ci sono anche un Maltese – accompagnato dal Provinciale di pertinenza - e un Libanese, linfa nuova per la Fraternità Cappuccina in un momento in cui il dono delle vocazioni è sempre più raro e prezioso. 

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La toccante cerimonia, presieduta dal Provinciale di Siracusa Padre Pietro Giarraca, si è svolta, come di tradizione, in occasione della festa dell’impressione delle stimmate del Santo d’Assisi, celebrata da tutti gli Ordini Francescani. Presente infatti anche una delegazione dell’Ordine Francescano Secolare del Santuario di Sant’Antonio in Lamezia Terme, guidata dal Superiore Padre Bruno Macrì, già Maestro dei Novizi a Morano, che ha definito la professione come “momento di iniziazione ad una vita fraterna fatta di preghiera e di lavoro, vissuta nella sobrietà di spirito e nella povertà.” Gli 11 Novizi proseguiranno ora il loro a cammino a Campobasso, seguiti dal loro nuovo Maestro Padre Rocco Timpano, che li avvierà agli studi teologici. Tali studi saranno poi ulteriormente approfonditi da quanti di loro vorranno prepararsi a svolgere all’interno dell’Ordine anche il Ministero Sacerdotale. Appassionata l’omelia di Padre Giarraca sulla chiamata a servire e amare la Chiesa “segno del Dio che è tra noi”, come fece San Francesco, senza nascondere ma umilmente ammettendo la propria umana fragilità. La conclusione è rivolta ai ragazzi: “Preghiamo perché il vostro sì sia per sempre”.

Giulia De Sensi

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