Via Crucis, Cantafora: “Anche a Lamezia c’è chi vuole decidere della morte e vita altrui”

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Lamezia Terme - “Anche oggi e anche a Lamezia Terme, c’è chi vuole decidere della morte e della vita degli altri e purtroppo non soltanto i criminali. Il Signore abbia pietà!” Così il Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora al termine della Via Crucis Diocesana del Venerdì Santo, secondo giorno del Triduo Pasquale in cui la Chiesa fa memoria della Passione e della Morte di Gesù Cristo.

Meditando sulle figure che hanno accompagnato il Cristo sulla via del Calvario, il Vescovo ha indicato nel governatore romano Ponzio Pilato che condanna a morte Gesù lavandosene le mani, l’emblema “di un potere esercitato male, che può portare alla distruzione dell’uomo”: questo – ha affermato Cantafora – “avviene ogniqualvolta, in nome di una falsa giustizia, si decide sugli altri, fratelli e sorelle, di morte e di vita, tradendo la legge naturale nella convinzione di essere al passo con i tempi”

Ma non c’è solo Pilato nella Passione del Figlio di Dio. C’è la Madre Maria, immagine “delle tante donne che oggi, sostengono e accompagnano un cammino di rinascita per una famiglia, una Chiesa e una società più umana”; c’è il Cireneo, figura di chi “vive la fatica, un aiuto improvviso o una malattia come un destino oscuro ed incomprensibile”; c’è la Veronica,  che asciuga il volto del Signore, donna nella quale “tutti coloro che riescono, in ogni volto offeso, a riconoscere il volto sfigurato di Cristo e con amore lo puliscono.”

 “Il male non è invincibile! E c’è una forza che sconfigge il male, la compassione di Cristo, la sua infinita e potente misericordia”. E’ questo il messaggio che “la Chiesa ripete ai Pilato, alle Madre di Cristo, ai Cirenei e alle Veroniche di ogni tempo”, un monito a “ non cedere a compromessi con il male, come vorrebbero suggerirci o obbligarci i Pilato di ogni tempo.”

 “Entrare  nella passione di tutti i nostri fedeli e far sentire con forza l’annuncio della Pasqua”, offrire “la compassione di Dio per la nostra fragilità, e perfino meschinità”: questa la missione della Chiesa per Mons.Cantafora che ha richiamato la preoccupazione dei vescovi calabresi “perché cresca un’educazione alla legalità, perché continui la lotta alla mafia, alla pedofilia  e a ogni forma di corruzione e di male dentro la Chiesa e la società.”

“All’ombra della Croce, nonostante tutto, dentro la Chiesa” – ha concluso il Vescovo – “accade l’unico evento  capace di rivoluzionare il mondo: il perdono rigeneratore, ricreatore, di Dio”. Le meditazioni delle stazioni della Via Crucis - scritte da 14 sacerdoti della diocesi - hanno posto l'accento sul significato del sacerdozio, segno della misericordia di Dio tra gli uomini, sul dono di grazia dei sacerdoti chiamati come Cristo a fare della propria vita un'offerta d'amore per la salvezza degli uomini.

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Mistiari-Sambiase1.jpgProcessione dei Mistiari a Sambiase

Mistiari-Sambiase2.jpgIl Vescovo durante la processione dei Mistiari a Sambiase

Mistiari-Sambiase3.jpgProcessione Mistiari a Sambiase

Mistiari-Sambiase4.jpgProcessione Mistiari a Sambiase

Mistiari-Sambiase-5.jpgProcessione Mistiari a Sambiase

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