Vino, delizia per palati e motore di ricchezza: anche nel lametino produzioni in crescita

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Lamezia Terme – “Il vino crea l’offerta culturale che valorizza i territori”. Saveria Sesto, vicecoordinatore dell’associazione “Città del vino” della Calabria, evidenzia l’importanza del vino, che, non a caso, viene anche definito nettare degli dei, e che oggi soprattutto “muove economie”, rivelandosi un formidabile volano per il settore turistico. L’enologa illustra anche i risultati conseguiti dai vini calabresi nei vari concorsi, con un occhio alla produzione lametina, a dimostrazione del “buono stato di salute” dei vini della nostra terra.

Che annata di vino sarà il 2019?

“In linea con l’annata precedente in termini produttivi, si registra un ritardo di una decina di giorni. Il clima è buono, l’uva è sana e dopo Ferragosto si potranno vendemmiare le uve bianche Chardonnay e poi a seguire in settembre Greco bianco, il Pecorello e infine il Mantonico. Poi si entrerà nel vivo della raccolta delle uve rosse in settembre/ottobre in funzione dei vini programmati e delle caratteristiche enologiche dei vitigni, in particolar modo ricchezza di polifenoli ed antociani che definiscono la maturità fenolica essenziale per la struttura del vino e delle sue future caratteristiche. Direi che il tempo meteorologico detterà il calendario delle raccolte, ma senza fretta si dovrà vendemmiare, soprattutto se l’uva è sana”.

Si sente parlare spesso di percorsi enogastronomici. Perché il vino è sempre più protagonista?

“Il vino è protagonista perché è un attivatore, un motore capace di muovere economie, attivare, contaminare settori culturali, artistici, ambientali data la sua polifunzionalità che investe agricoltura, ambiente e territorio in tutte le sue sfaccettature. Il binomio vino-cibo ha rivitalizzato l’enogastronomia, che è una voce del turismo del vino che spinge appassionati, cultori, cercatori di etichette, di vitigni autoctoni a cui si accompagnano le tipicità e le specialità di ogni zona e spuntano i nuovi escursionisti del vino che viaggiano in giornata   girando per vigne e cantine. Un settore che in Italia significa 14 milioni di accessi e oltre 2,5 miliardi il giro d’affari considerando l’intera filiera enoturistica con la spesa giornaliera dell’enoturista mediamente di 85 euro (dati dell’Osservatorio “Città del vino”/Università di Salerno XV Rapporto sul Turismo del Vino in Italia) a dimostrazione della vivacità del fenomeno, caratterizzato anche da tantissime iniziative nei comuni e sui territori per la promozione e il miglioramento dell’offerta enoturistica”.

Qual è lo stato di salute dei vini calabresi anche alla luce degli importanti riconoscimenti ottenuti ai vari concorsi nazionali?

“Direi che lo stato del vino calabrese da un decennio è solo in crescita e gode di un buono stato di salute: sono aumentate le aziende produttrici, piccole e medie che imbottigliano e propongono vini di qualità; è aumentato il valore delle bottiglie, è migliorato il servizio nella ristorazione, c’è un riconoscimento all’estero dei vitigni autoctoni, unici di questa regione, tutti fattori che conferiscono oggi a ogni bottiglia un valore di mercato e di immagine acclarato. Se pensiamo ai riconoscimenti che ottengono i vini possiamo avere il polso del loro valore. Naturalmente, questo è solo un parametro di valutazione, ma  vale la pena citare le medaglie o gli attestati ricevuti in ambito internazionale: Concorso internazionale di “Città del vino”, medaglie d’oro a: Moscato Passito al Governo di Saracena 2011 di Feudo dei Sanseverino; Cirò doc  Rosso Classico Superiore di Brigante Vigneti; Cirò doc  Rosso Classico Superiore Riserva “Ripe del Falco” delle Cantine Vincenzo Ippolito; Calabria Igt Rosso “Demetra” 2018 della Cantina Malena; il Lamezia doc e Lamezia riserva “Batasarro” 2013 della Cantina Statti e Terre di Cosenza Dop “Lunapiena” 2018 della Cantina Spadafora. Mentre, medaglie d’argento a Pizzuta del Principe con il Val di Neto Igt 2018 Molarella e Calatrazza 2018 e Zero della Cantine Brigante di Cirò. Massimo riconoscimento con le 4 viti nella guida Ais a: Catà 2016 - Igreco 1942; Cirò Bianco Mare Chiaro 2017; Ippolito 1845 1943; Efeso 2017 - Librandi 1948; Terra Damia Rosso 2015 - Odoardi 1956; Terre di Cosenza Pollino Magliocco 2016 - Ferrocinto 1940, e Timpamara 2016 - Terre del Gufo. E poi al concorso di Bruxelles e nelle numerose guide”.

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Illustri nel dettaglio i vini della Piana lametina

“Accanto alle storiche aziende cantine Statti, Cantine Lento e Azienda Davoli, da alcuni anni si è aggiunta la produzione dell’azienda Nicotera Severisio, Azienda di Vino Bacco e qualche altro piccolo imbottigliatore. In queste aziende si concentra la produzione del vino Igt Calabria e doc Lamezia e una parte dei vini sfusi per il consumo interno. La viticoltura, come si può osservare dal paesaggio viticolo, ha cambiato volto ed espressione: la superficie viticola è notevolmente ridotta, pochi viticoltori mantengono in vita alcune vigne e con essa la tradizione di vendemmia per autoconsumo. I terreni sono stati investiti ad olivo e nella peggiore delle ipotesi rimasti incolti e peggio ancora cementificati da una diffusa urbanizzazione nelle storiche aree di Savutano, Cutura, Carrà, Pullo, Spartà. Restano a memoria umana di quello che era la viticoltura degli anni Ottanta le strutture dismesse ed abbandonate delle cantine sociali di Sambiase. A fronte di tutto ciò le cantine private hanno dato un forte impulso alla produzione valorizzando i vitigni autoctoni, producendo vini di qualità in tutte le tipologie bianchi freschi, rossi, riserve, spumanti e passiti, produzioni frutto di necessaria rivisitazione enologica al passo con le viticolture di altre regioni e di innovazione tecnologica che ha investito tutte le cantine”.

Anche quest'anno lei sarà impegnata nell'evento Calici di stelle. Di che si tratta?

“Calici di stelle è l’evento enologico che nasce dal “Movimento turismo del vino” e “Città del vino”, che si uniscono per dare vita a manifestazioni di promozione del vino che si sviluppa con un fitto calendario di appuntamenti su tutto il territorio nazionale. In Calabria, “Città del vino” ha lanciato una serie di iniziative a Longobardi, Pazzano, Bianco, Cirò, Soveria Mannelli, Taurianova e Platania, che rappresentano esempi di come il vino crei l’offerta culturale, che valorizza piccoli territori, borghi e opifici privati (Lanificio Leo di Soveria Mannelli) con un filo conduttore vincente della manifestazione, ed una formula che unisce la filosofia del buon bere a eventi, spettacoli, design e arte con il principale protagonista che è il vino. L’evento quest’anno è dedicato al cinquantesimo anniversario dell’allunaggio e quindi in tutti gli appuntamenti ci saranno serate di osservazione astronomica, di discussioni e presentazioni di video dedicati alla Luna”.

Giuseppe Maviglia

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