Mezzogiorno, Calabria ha modificato direzione

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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 È accaduto che la Calabria ha modificato il suo andamento. Ha modificato la direzione. Come se la meta fosse Roma e partendo da Milano andava verso la Polonia. Adesso la Calabria ha girato e si è messa in direzione Sud, in direzione Roma. Così scrive il Vicepresidente della Regione Francesco Russo, docente universitario, catanese, reggino d’adozione. Vari elementi - dice Russo - hanno caratterizzato la discussione estiva sui dati Svimez. Uno è metodologico: la validità della stima. Domanda legittima che va posta per tutti i modelli aggregati, più lo sono più nascondono insidie. Per un’analisi del PIL “vera” ma impraticabile bisognerebbe fare le somme di tutti i Consumi, di tutti gli Investimenti, di tutta la Spesa pubblica, e poi delle Esportazioni nette. È utile allora verificare l’andamento di fattori meno aggregati del PIL e indicativi di aspetti cruciali, con dati di fonti diverse: occupazione, esportazioni, vitalità delle imprese, investimenti industriali, strumenti di supporto agli investimenti. Occupazione (ISTAT): il 2017 vede la Calabria con un +2.6%, Sud e Italia +1.2. Cioè in Calabria un incremento del doppio. Il tasso di disoccupazione scende dal 23.2% del 2016 al 21.6 del 2017. Tutto bene? No. Sarebbe uno stolto chi lo affermasse.

Il tasso in Italia è dell’11.2 cioè la metà. E questo è l’obiettivo: continuare a incrementare l’occupazione del doppio rispetto all’Italia e al Mezzogiorno. Esportazioni dalla Calabria (ISTAT): nel 2017 hanno avuto un incremento tra il 10 ed il 15%, secondo le prime stime per il 2018 si supera abbondantemente il 20%. In questo caso non percentuale tedesca ma addirittura cinese. Vitalità delle imprese calabresi (CCIAA di RC): 2017 in Calabria +1% imprese iscritte, Italia +0.3%. Cioè un incremento circa tre volte di quello del Paese. Investimenti industriali, da cui derivano occupazione e produzione. Valga per tutti il colosso Hitachi: il complesso Omeca di Reggio è passato da osservato speciale a stabilimento faro di industria 4.0. Un Accordo è stato firmato con Hitachi con il contributo importante della Regione Calabria, anche con esso non solo i 450 dipendenti hanno la certezza del loro lavoro, ma ne sono stati assunti altri 50, cioè +11%. Altri Accordi sono pronti a partire. Se gli investimenti si sono messi in moto per i grandi gruppi, ancor più si è messa a correre la piccola e media impresa. Nell’ambito del credito di imposta, tolta la Basilicata con il sistema Fiat, la Calabria ha il primo posto, per investimenti (non superiori a 500000 euro) rispetto alla popolazione. Questo credito è totalmente finanziato con risorse della Regione (POR).

Altri strumenti importanti: la Calabria è l’unica Regione a finanziare lo sviluppo delle aree di crisi non complesse (181) con nuove e proprie risorse; la ZES attende solo gli ultimi passaggi romani; l’Area Logistica Integrata di Gioia, con un piano di investimenti proposto dalla Regione e da altri enti, in attesa di finanziamento del Ministero. Le decisioni assunte di politica industriale sono state discusse e condivise con le organizzazioni sindacali e datoriali, e costituiscono le basi della politica industriale collegata al territorio, senza prenditori, con gestioni e controlli fatti da agenzie nazionali: Invitalia per accordi di programma e 181, Entrate per credito di imposta. Una politica industriale solo di fatti reali. Se si raccolgono buoni frutti è giusto conoscere le radici.

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