Lamezia Terme, 1 febbraio – Un nuovo incendio ha interessato l’auto dell’ispettore di polizia penitenziaria del carcere di Vibo Valentia che risiede a Lamezia Terme. Il fatto, avvenuto alle 8:28 di questa mattina, ha visto coinvolta l’auto in dotazione alla famiglia che era parcheggiata nei pressi dell’abitazione dell’ispettore nel quartiere Sant’Eufemia. Già lo scorso 11 dicembre, altre due auto appartenenti all’uomo e alla moglie erano state date alle fiamme poco prima dell'alba. A darne notizia, ieri come oggi, è Gennarino De Fazio, della Direzione Nazionale Uilpa Penitenziari. De Fazio ora chiede una svolta: “la polizia penitenziaria è impegnata in prima linea, al pari dei colleghi della altre forze di polizia, nella lotta alla criminalità organizzata come dimostrano anche recentissime indagini. Purtroppo, però, quando queste cose accadono a semplici operatori, specie della polizia penitenziaria, si tende a minimizzare e ricercare cause esterne. Nessuno in questo momento può sapere ed affermare con ragionevole certezza la natura degli attentati, ma per un uomo dello Stato, impegnato nella tutela della legalità e della libertà delle istituzioni democratiche, pare doveroso non tralasciare proprio gli aspetti legati al suo lavoro”. Diamo atto – ha proseguito De Fazio – al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, della solidarietà manifestata a dicembre, così come riconosciamo ad altri livelli dell’Ammistrazione di aver già adottato misure a tutela dell’Ispettore, ma la frequenza e la gravità degli episodi intimidatori impongono ora azioni più concrete ed incisive, ivi compreso l’immediato interessamento del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Così come sul piano prettamente amministrativo, ma che si riverbera direttamente su quello operativo, non si può sottacere la latitanza di decisioni rispetto all’assenza di un provveditore regionale in pianta stabile che assicuri con costanza di presenza la guida e la gestione dell’amministrazione penitenziari calabrese”. “All’ispettore - conclude poi il sindacalista - va tutta la vicinanza della Uilpa Penitenziari con la certezza che il corpo di polizia penitenziari non si farà intimidire e condizionar da vili azioni tipiche di sub-culture criminali”.
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