Lamezia Terme - Sei condanne e cinque assoluzioni. Si è concluso così dopo tre anni dall’operazione il primo grado del processo Crisalide, che è stato celebrato davanti al Tribunale collegiale di Lamezia Terme con rito ordinario nei confronti di 11 imputati. Accusati, a vario titolo, di avere partecipato all’associazione di stampo mafioso Cerra-Torcasio-Gualtieri, per avere partecipato ad altrettanta associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, per decine di episodi di spaccio di stupefacenti, estorsioni ed altro.
Ecco la sentenza
Condanne
Piero De Sarro: condannato a 15 anni (assolto 492 e 493), incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni, libertà vigilata per 3 anni , revova indennità disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e pensione di invalidità- (difeso dall'avvocato Di Renzo);
Francesca Antonia De Biase: condannato a 3 anni e 6 mesi e 5mila di multa (assolta per i reato ai capi 1 e 3) (difesa dall'avvocato Ferraro);
Giuseppe Costanzo: condannato a 14 anni (assolto al capo 605), libertà vigilata per 3 anni , revova indennità disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e pensione di invalidità - (difeso dagli avvocati Larussa e D'Agosto);
Flavio Bevilacqua: condannato a 9 anni e 5mila euro di multa, revova indennità disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e pensione di invalidità (assolto capo 1, 646 e 48) - (difeso dall'avvocato Amantea);
Giuseppe Paladino: condannato a 6 anni (assolto al capo 2bis), incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 3 anni, libertà vigilata per 3 anni , revova indennità disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e pensione di invalidità- (difeso dall'avvocato Canzoniere);
Danilo Fiumara: condannato a 14 anni (assolto al capo 11), incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni, libertà vigilata per 3 anni , revova indennità disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e pensione di invalidità - (difeso dagli avvocati Brancia e Veneziano).
Assoluzioni
Vincenzo Strangis: assolto (difeso dagli avvocati Cerra e Larussa);
Alex Morelli: assolto (difeso dall'avvocato Larussa);
Antonio Torcasio: assolto (difeso dall'avvocato Canzoniere);
Ivan Di Cello: assolto (difeso dall'avvocato Larussa);
Alfonso Calfa: assolto (difeso dall'avvocato Veneziano);
Flavio Bevilacqua, Francesca Antonia De Biase, Giuseppe Costanzo, Piero De Sarro e Danilo Fiumara condannati al pagamento in solido della spese processuali.
Francesca Antonia De Biase, Giuseppe Costanzo, Piero De Sarro e Danilo Fiumara condannati al pagamento delle spese di custodia cautelare.
Giuseppe Costanzo, Piero De Sarro, Giuseppe Paladino e Danilo Fiumara condannati in solido al risarcimenti dei danni in favore delle parti civili: 10mila euro al Comune di Lamezia Terme, oltre al pagamento delle spese legali (3mila euro), 5mila euro ciascuno alla presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dell'Interno, oltre alle spese legali quantificate in 3mila euro, 5mila euro per l' associazione antiracket di Lamezia e 3 mila euro per spese legali.
A tre anni dall'operazione dei carabinieri nei confronti di oltre 50 persone ritenute affiliate alla cosca 'ndranghetista lametina, si è concluso quindi un altro capitolo giudiziario. In abbreviato, il processo "Crisalide" si era concluso con 43 condanne e 9 assoluzioni tra cui Ruberto e Paladino (padre di Giuseppe). L'ex consigliere comunale ed ex vicepresidente del consiglio, Giuseppe Paladino, nel 2015, secondo quanto emerso nelle indagini, in vista delle elezioni, sarebbe andato fin dentro il “fortino” dei Torcasio, accompagnato da Miceli. Sei anni, la condanna inflitta dal giudice di Lamezia in questo procedimento.
Dopo le discussioni dei difensori degli imputati, il Pubblico Ministero della Dda di Catanzaro, Andrea Buzzelli, ha replicato alle deduzioni difensive. Questa mattina hanno nuovamente preso la parola l’avvocato Lucio Canzoniere per Giuseppe Paladino e l’avvocato Aldo Ferraro per Francesca De Biase. All’udienza, dopo le ultime repliche, il collegio giudicante (Presidente Luca Nania e, a latere i giudici Francesco De Nino e Maria Leone) si è ritirato in camera di consiglio. Nel primo pomeriggio la lettura del dispositivo.
Le parti civili costituite in questo procedimento sono: i fratelli Francesco e Pasquale Butera, Antonio Crapella (avvocato Santino Piccoli); la Comunità Progetto Sud e Luigi Angotti, l’associazione Antiracket Ala (avvocato Carlo Carere); la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell’Interno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro e il Comune di Lamezia (avvocato Caterina Restuccia).
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