Lamezia: Montilla ucciso per vendetta, arrestato Domenico Chirico “U batteru” - VIDEO

Arresto-chirico-conf-stampa.jpg

Lamezia Terme - Ucciso per vendetta. Sarebbe questa la motivazione che ha portato 16 anni fa all’omicidio di Vincenzo Montilla, freddato su una panchina nella centrale piazza Roma, nella zona di Bella a Lamezia Terme. A sparare fu Pietro Pulice, anche lui ucciso nel 2005, e ad accompagnarlo fu Domenico Chirico “u batteru”, affiliato alla cosca Giampà che, nel 2000, cominciava a muovere i primi passi nel clan. I particolari dell’operazione “Bella”, che ha preso il nome proprio dalla zona in cui fu compiuto l’omicidio, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta stamane a Catanzaro, nella sede del Comando Provinciale dei Carabinieri. Dalle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme, coordinate dalla Procura della Repubblica, supportate dalle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, si è arrivati all’arresto di Chirico in qualità di autista del killer.

VIDEO

 “La ricostruzione giudiziaria - ha spiegato il procuratore aggiunto DDA Giovanni Bombardieri - è stata suffragata da riscontri ed elementi di prova, riconosciuti dallo stesso Gip Giuseppe Perri che ha firmato l’ordinanza. Si aggiunge così un altro tassello alla verità e alla ricostruzione storica e giudiziaria di quanto è avvenuto nel passato”. Tutte le fasi, infatti, sono state ricostruite: Vincenzo Montilla fu accusato e arrestato per l’omicidio di Francesco Albisi. Solo con le dichiarazioni della compagna di Montilla, fu scagionato e fu arrestato come responsabile Pietro Pulice. Un arresto che non andò giù a Pulice che decide di farla pagare a Montilla. Pulice, come è stato spiegato stamane dal Procuratore Bombardieri, considerava quelle di Montilla “delle infamità nei suoi confronti che gli erano costate anni di detenzione”. La ricostruzione ha messo a fuoco tutte le fasi, le responsabilità e le cause dell’omicidio, grazie anche alle dichiarazioni di più collaboratori che gli inquirenti hanno definito “concordanti e coincidenti”. Una ricostruzione, quindi, che è stata ritenuta valida dal Gip che ha dato anche l’aggravante dell’articolo 7.

luogo-omicidio-Montilla4.jpgLuogo omicidio

A Montilla fu tesa una trappola e fu assassinato da Pietro Pulice, ucciso nel 2005, accompagnato da Domenico Chirico, allora solo 18enne, e da Giuseppe Chirico, deceduto nel 2000, sempre per mano omicidiaria. All’epoca, come ha spiegato il procuratore Bombardieri, era stato portato in caserma anche Gennaro Pulice perché era stato indicato un Pulice come colpevole ma non era stato specificato quale fosse. Da quanto dichiarato dal collaboratore, pare che Gennaro Pulice rimproverò Pietro per non averlo avvertito e non avergli permesso, quindi, di prepararsi un alibi. “Si evidenzia la spregiudicatezza di questo gruppo di giovanissimi che misero in piedi un vero e proprio gruppo di fuoco” ha affermato il tenente colonnello Alceo Greco, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, che ha definito l’omicidio ancora più grave perché “avvenne nel pomeriggio su una panchina davanti ad altre persone”. Modalità, dunque, da coloro che, con spregiudicatezza, si stavano avvicinando alla cosca Giampà e ciò si evidenzia dal fatto che, come ha spiegato il comandante Greco “Chirico aveva solo 18 anni ma era già avanti nella sua attività criminale”. “Le attività investigative dell’epoca ci hanno aiutato tantissimo – ha sottolineato – perché Magistratura e Carabinieri erano sulla strada giusta”. “Gli elementi di allora – ha aggiunto – sono stati rafforzati dalle dichiarazioni dei collaboratori”.

Il colonnello Ugo Cantoni, comandante del provinciale dei Carabinieri ha sottolineato la “continua e felice armonia di lavoro tra Procura e Carabinieri. E’ un evento importante – ha aggiunto - ma che dà idea di un lavoro fatto a tutto campo, ponendo l’attenzione su un singolo evento”. “A Lamezia – ha concluso – si sta continuando a lavorare sul passato e sul presente”. Il capitano Fabio Vincelli ha sottolineato il lavoro sinergico tra Procura e Forze dell’ordine, evidenziando come “con questa ordinanza viene fatta chiarezza su gruppo di fuoco, che si renderà responsabile di altri omicidi”. “Si è cristallizzato così, come Domenico Chirico si sia reso responsabile del suo primo episodio delittuoso”.

Claudia Strangis

luogo-e-auto-vittima-Montilla1.jpgAuto della vittima

piazza-Roma-Bella1.jpg

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA