Lamezia Terme - La Corte di Appello di Catanzaro, accogliendo le tesi dell’avvocato Antonio Larussa, difensore di Vincenzo Brizzi, e di Cristian Cristiano, difensore di Marco Cosimo Passalacqua, dopo l'annullamento della Corte di Cassazione della sentenza emessa a maggio 2019 dal Tribunale di Catanzaro, ha rideterminato la pena inflitta a Brizzi a un anno e 10 mesi di reclusione e 4mila euro di multa con i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna; rideterminato la pena inflitta a Passalacqua con l'esclusione del 416 bis in 4 anni, 1 mesi e 20 giorni e 1.200 euro di multa.
I giudici, inoltre, hanno dichiarato inammissibile l'appello proposto da Salvatore Mazzotta e confermato la sentenza di condanna. Sia Brizzi che Passalacqua erano stati condannati, in seguito all’operazione denominata Crisalide 1, nell’ambito del quale si era investigata la consorteria mafiosa, Cerra-Torcasio-Gualtieri e che è stata realizzata nel 2017. In particolare, Brizzi era stato condannato a 8 anni e 10 mesi di reclusione per il reato di partecipazione all’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico ed a una ipotesi di trasporto di stupefacente aggravato dall’agevolazione mafiosa, mentre Passalacqua per una rapina commessa a Pizzo sempre aggravata. In Appello, accogliendo le tesi dell’avvocato Larussa, la Corte di Appello di Catanzaro, aveva assolto Brizzi dal reato di partecipazione all’associazione dedita al narcotraffico e rideterminata la pena e per Passalacqua aveva rideterminato la pena. Successivamente la Corte di Cassazione, aveva annullato la sentenza della Corte di Appello, nei confronti di Brizzi proprio in relazione alla sanzione inflitta, e nei confronti di Mazzotta e Passalacqua in relazione alla sussistenza dell'aggravante 416 bis.1. Ieri è stato celebrato il giudizio di appello bis, con le rideterminazioni di pena sancite dai giudici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA